RIOBOT - DELPHINE - 2ND TYPE [by SENTINEL]

È tempo di robot, di uno in particolare che desideravo da tempo e finalmente è giunto quel tempo.

Provenienza: Break Blade / Broken Blade

Scala: No

Produttore: Sentinel

Linea: Riobot

Materiale: ABS, PVC, PA

Altezza: 120 mm

Versione: 2nd Type

(Click sulle foto per ingrandire)

La storia:

Il mecha in questione è il "protagonista" della serie Break Blade, conosciuta anche come Broken Blade. Gli stessi giapponesi non sanno decidersi, dato che pure sulla scatola in katakana c'è scritto "Break Blade" mentre sotto in inglese Broken Blade. E insomma decidetevi.

È un manga (apparentemente ancora in corso) ad ambientazione pseudo fantasy-medievaleggiante, da cui anni fa trassero una serie di 6 film di cui mi innamorai, che però come storia non concludeva poi molto.

Nel 2014 ne uscì anche una serie TV di 12 episodi, speravo andasse avanti nella storia, ma invece ripercorreva, ampliandolo leggermente, quanto visto nei film, quindi nulla di fatto.

In un mondo in cui tutti sanno usare la magia per attivare, attraverso dei cristalli, vari macchinari, Rygart nasce senza magia.

Si rivelerà però così l'unico in grado di attivare un'antica reliquia del passato, un mecha di un'era in cui la magia non esisteva, dalle prestazioni superiori alla norma. Si ritroverà quindi coinvolto, suo malgrado, in una guerra, ritrovandosi a difendere e a combattere amici dei suoi anni di studio, ora su schieramenti opposti.

Il mecha viene chiamato Break Blade perché la sua struttura originale prevedeva una lama che spuntava dalla schiena e una dalla fronte, entrambe però rotte.

Viene poi rinominato Delphine (anche qui alcuni lo chiamano Delfing, a me, personalmente, Delfing fa schifo).

Parliamo ora di versioni:

(by Tsukiboard)

Il mecha in questione cambia equipaggiamento e subisce un po' di modifiche durante il corso della serie.

La prima versione, il 1st Type è la versione iniziale, quando viene dissotterrato:

Questa è una limited per il solito wonder festival, mi pare, ha di differente quella spada che nelle altre versioni non è inclusa, la forma delle spalline e del pettorale diverse e un po' di effetti graffiati.

La 2nd Type è quella che vediamo oggi, dopo che il mecha viene restaurato, spallini diversi coi loghi del regno, pettorale senza iscrizioni, diverse armi in più.

La 3rd Type è la versione corazzata, dato che a un certo punto nella storia gli mettono una mega armatura che praticamente gli permette solo cariche frontali.

Sostanzialmente è uguale alle versione 2, solo che ha delle parti rosse nel frame che non sono removibili su testa e torace, mentre altre sulle gambe che sono removibili a incastro. Ha una seconda spadona leggermente più grande e soprattutto la corazzatura che però lo rende imposabile e non è proprio stabilissima. Costa un botto come il 1st type e le parti rosse inamovibili non mi piacciono, quindi ho optato per la versione 2.

Ultima digressione, esistono anche delle versioni dei vari Delphine (il second e il third di sicuro, non so il first) definite "RED LABEL", che hanno un rettangolino rosso in basso a sinistra sulla confezione, così:

Da quello che ho capito e dedotto, dato che nessuno mai dice un cazzo nell'internet, credo che includano delle stampe di vari terreni da mettere nella basetta del robot per ottenere un effetto così:

Fine della digressione, ma del resto, nel mio piccolo, ho cominciato a scrivere queste recensioni proprio per dare più informazioni possibili sui modelli che possiedo o che ho toccato con mano, affinché altri che le cercano, nel caso passassero da qua, trovino delle risposte.

E ora FINALMENTE andiamola a vedere questa versione 2!

Partiamo dalla scatola:

Solito look sobrio tipico di Sentinel, sono rimasto molto sorpreso dalle dimensioni contenute. Dopo il Getter, il Gurren, lo Tsugumori e pure il Jehuty, questa è davvero piccola.

Confermo purtroppo l'altrettanto consueta fragilità della scatola, dovuta al suo cartoncino leggero e prono alle pieghe e alle botte.

La scatola si apre come sempre per mostrare il modello.

Vediamo il contenuto una volta estratto dagli imballi:

Basetta standard Sentinel, col solo braccio a pinza (doppia misura), purtroppo nessun altro tipo di aggancio particolare come per gli altri mecha, del resto il Delphine è uno dei primi prodotti di questa linea (credo).

Oltre alle mani chiuse già montate sul mecha, una coppia di mani aperte e una coppia di mani per impugnare le armi.

Varie armi, il drappo per la lancia e un blister di pezzi da tagliare per completare le armi.

Le armi infatti, spadone, lancia da cavaliere, katana, lancia e spada, hanno tutte (tranne la lancia che l'ha già montato in sede) un buco sull'elsa per l'inserimento di un pezzo extra che ne permette il completamento e la possibilità di aggancio (dove, non so).

Innumerevoli ore di lavoro dopo:

Le armi sono complete. Non capisco questa scelta di lasciare al modellista l'onere di montare questi semplici pezzi, forse nella scatola non entravano per via della sagoma particolare? Boh.

Grave (?) mancanza, l'arma che praticamente lo caratterizza nello scontro finale, ovvero una specie di grezzissima palla chiodata elastica (non saprei come descriverla, era una cosa improponibile 😆). Cioè, è più vicina a uno yo-yo, ma che non si riavvolge.

Passiamo al modello.

Turn around:

Il modello si presenta molto bene, posabile come Sentinel insegna, una quantità impressionante di snodi e parti mobili.

Molto carini i drappi di tessuto strappato fatti in gomma.

Il collo, e di conseguenza la testa, data la posizione incassata, hanno poca mobilità.

Il punto più critico è lo snodo che collega il bacino al corpo superiore. È uno snodo sferico libero, tenuto in attrito da una guaina gommata per aumentarne l'aderenza.

Fa il suo sporco lavoro, ma in generale non regge grossi pesi e da l'impressione di essere un po' lente (per quanto il modello non è che si afflosci).

In effetti non dà l'idea di un modello "forte" come altri suoi colleghi. Tiene le pose, ma ci vuole un po' di lavoro per far cooperare le varie parti.

Questo modello più di altri della linea mi ha dato l'impressione di FRAGILE. A cominciare dalla piccola punta sul corno frontale, continuando con le braccia fini e per una serie di altri dettagli, probabilmente proprio perché la Sentinel era all'inizio, ti urla di continuo "maneggiami con cura!!!!".

Danni non ne ho avuti, ma non trasmette la solidità di altri modelli della linea, ecco.

Primo piano zona torace:

Ecco poi il marchio di fabbrica Sentinel. Io non so, devo essere dei feticisti delle gambe da quelle parti per crearne di così elaborate.

Pannelli scorrevoli, snodi doppi estensibili, polpaccio che scorre a pistone, caviglia libera, piede che si chiude, snodi alle anche, coscia che ruota.

Le gambe dei modelli Sentinel sono dei lavori di ingegneria meccanica.

A differenza di molti altri modelli, il Delphine non ha uno snodo sferico al polso, bensì un disco piatto in cui inserire le mani. Disco che ruota di 180° anziché di 360°. Per come è fatto, le mani restano abbastanza attaccate al braccio senza grosse possibilità di inclinarsi:

E ora, giustamente, spariamoci un po' di pose!

Il Delphine mi permette anche di introdurre alcuni acquisti recenti collaterali:

Un po' di effetti speciali Bandai: l'introvabile (nel senso che vanno via come il pane) Boost Effect, gli Slash Effect (entrambi mini scatoline nere per SRC) e il ben più grande come scatola (non me l'aspettavo...) Explosion Effect per le SH Figuarts che va bene anche per le figma. Ma tanto non ho né figuarts né figma. Per ora.

Peccato per l'obbligatorio uso di quel braccio nero della base. Dovrei pure prendere gli stage act 4 della Bandai per sorreggerlo?

Sotto il fuoco nemico:

PER QUELLA TOPA DELLA REGINA!!!!11111!!!! WOOOOOH!

E questo è tutto.

Bello bello bello, un modello di qualità, ma senza dubbio da maneggiare con la dovuta cura per il senso di fragilità che trasmette. Ed è pure piccolino.

(Originariamente pubblicata il 15/08/2015)