A questo giro fa il suo ingresso in campo un colosso che rimarrà imbattuto nella mia collezione fino a quando non arriveranno gli ultimi 2 pezzi del Gravity Builder, ma fino ad allora...
Provenienza: Getter Robot
Scala: No
Produttore: Threezero
Materiale: ABS, PVC, POM, LED
Altezza: 406 mm
(Click sulle foto per ingrandire)
Amanti della Zama, volgete altrove il vostro sguardo voglioso di leghe metallifere e i vostri bicipiti in attesa di un bilancere, qui di metallo non ci stanno nemmeno le viti.
A lungo ho desiderato un Getter 1 di una certa imponenza e a lungo la voglia di un Fewture è sempre rimasta in sospeso, ma per una ragione o per un'altra non ho mai avuto il cuore di comprarne uno, che poi fai entrare il figlio e quello ti porta dentro il fratello, la nonna, la zia e tutti i parenti fino all'ottavo grado.
Poi è uscito questo e mi ha colpito molto e in un momento di debolezza è scattato il cumpra impulsivo, principalmente per quello che per me rappresenta il fattore numero uno quando si tratta di spendere soldi in qualcosa: l'estetica.
Se fanno il 2 e il 3 mi hanno fottuto...
Il modello, come si evince dalla scheda, ma per i pigri lo riporto qui, è enorme, alto 40 cm e spicci.
Arriva a casa in una pratica scatola dalla dimensione ragguardevole, ma dalla linea veramente bella:
Questo è il fronte:
E questo il retro:
Tolta la sovracoperta colorata che ne tiene unite le due metà, resta una scatola bianca con dei bassorilievi incisi a rappresentare la faccia del Getter, molto di classe:
A questo punto arriviamo al suo contenuto. Il modello e tutti i suoi accessori sono avvolti dell'abbraccio della gomma piuma sagomata e tagliata, in vari strati per separare scatola da modello e modello da accessori. A corredo un foglio di istruzioni che spiega alcune cose e il range di movimento delle articolazioni.
Passiamo al contenuto partendo proprio dagli accessori. Scavando scavando, nel vano posteriore della scatola sotto diversi strati di gommapiuma, sono alloggiati:
-Il mantello invecchiato ed usurato, con anime in metallo per la posatura.
-I 2 getter Tomahawk
-Le lame per gli avambracci
-I perni da apporre sulla schiena per fissare il mantello al modello.
Ecco in dettaglio uno dei Tomahawk.
C'è a questo punto da fare una precisazione, anche per chi, metti caso, volesse cimentarsi nell'acquisto.
In prima mandata, per le recensioni e a scopo dimostrativo, sono state spedite delle versioni di questo Getter per così dire incomplete.
Ne ho anche viste alcune copie in vendita che spacciavano le mancanze per "normali".
Le versioni da recensione sono infatti, per prima cosa, prive di impianto elettrico e Led.
In secondo luogo hanno i manici dei Tomahawk completamente lisci, rendendo di fatto molto complicata l'impugnatura di tali possenti asce con le mani completamente articolate del modello, perché le dita sotto quel peso (pur leggero in verità, è tutto ingombro e poco peso, ma sufficiente) tendono ad aprirsi e il manico liscio a scorrere via. Quindi Occhio!
Il modello regolarmente in vendita invece, come si vede, presenta dei perni a scomparsa nei manici delle asce, che trovano alloggiamento nei fori ad hoc presenti sul palmo delle mani. In questo modo l'impugnatura è assicurata e salda, anche a dita aperte, con l'unico inconveniente di essere per forza all'altezza designata.
E adesso, con l'aiuto della mia assistente, voglio darvi un'idea delle dimensioni anche solo dei Tomahawk, che uno a leggere 40 cm di modello poi non se lo figura. Praticamente le armi posso impugnarle io:
Oh Issa! (è una Figma, eh)
Enormi...
Ed enorme del resto è lui, andiamo a vederlo una volta assemblate lame e perni gialli:
Imponente e ultradettagliato, una rappresentazione più "real" del Getter 1. Ho avuto non poche difficoltà a fotografarlo perché ha davvero raggiunto i limiti del mio set attuale.
Partiamo con un primo difetto, peraltro di facile risoluzione. Le lame dell'avambraccio non hanno un sistema di blocco, sono semplicemente inserite a pressione in un buco dello stesso profilo. Sono leggermente più piccole, quindi, almeno nel mio modello, tendono a cadere dopo un po' perché la forza esercitata dall'incastro è quasi assente.
Basta un piccolo spessore per risolvere il problema senza artifizi particolari.
Andiamo a vedere i dettagli, che sono il vero punto di forza di questo modello, rappresentati dall'ottima verniciatura e dal weathering:
Dettaglio dall'alto:
Volto. Le antenne sono rigide, quindi a rischio rottura se trattate male:
Ecco la schiena. Sulla nuca è visibile il vano pile e il piccolo interruttore per accendere i led degli occhi. Purtroppo non avevo le pile richieste e non ho potuto provare le luci:
Particolare del braccio e della mano articolata:
Addome col getter beam. Anche qui led e anche qui niente pile. Le varie parti del torace possono scorrere e scostarsi. Non particolarmente felice la colorazione delle file di pistoncini rossi laterali, ma sono sostanzialmente coperti in posizione normale:
La schiena:
La cintura, a differenza del resto, non è in plastica rigida, ma in gomma morbida per evitare sfregamenti nefasti. Anche qui, in mezzo alla schiena, è presente il secondo sportellino per le pile che alimentano il getter beam, mentre l'interruttore è sapientemente mimetizzato in quel tubo grigio orizzontale nella parte alta del bianco.
Ogni led praticamente ha il suo vano pile e il suo interruttore.
Passiamo alle gambe:
E alla pianta del piede, articolata in 3 punti e anch'essa ultradettagliata:
Valutazione fin qui:
Lasciando stare l'ovvio ingombro, visivamente il mecha è da urlo. Il restyle grafico del Getter mantiene le linee classiche facendolo tuttavia avventurare nel realismo, ma senza osare troppo come per il loro Mazinger Z. La linea resta massiccia, ma slanciata e tutti i dettagli che fanno del Getter quello che è sono al loro posto.
La verniciatura è ottima e di altissima qualità, sembra appena uscito da una battaglia e non c'è davvero un punto uguale all'altro. L'usura e i graffi lo rendono quanto mai vivo, se vi piace questo genere di trattamento, con Threezero si toccano davvero vette molto alte qualitativamente.
Inoltre, anche in caso di graffi e trasferimenti di colori per sfregamento, praticamente non te ne accorgi perché si mimetizzano col resto. Comodo 😆.
Sul fronte articolazioni... si raggiunge la sufficienza scarsa. Sono molto forti e a scatto, tranne quelle della spina dorsale che sono a sfera e a rischio eventuale di smollamento (come per il Godannar, per chi sa).
Durissime da muovere, fanno scatti rumorosi che fanno temere per la loro integrità. Non è bello per il cuore posare questo modello.
Nonostante il doppio snodo al gomito (più cedevole nella parte bicipite-gomito di quanto non lo sia nella parte gomito-avambraccio, almeno nel mio modello) e il doppio snodo alle ginocchia, la posabilità resta purtroppo pesantemente limitata.
Le spalle non hanno un grosso range di escursione, pur potendone spostare la copertura, le braccia piegate non arrivano lontanamente ai 180° e le ginocchia manco per sbaglio a 90°.
Le anche stesse sono molto vincolate dalle cosce e dal bacino, pose in ginocchio nemmeno lontanamente effettuabili.
Le caviglie sono anch'esse limitate negli angoli, ma nel complesso della mobilità della gamba risultano adeguate.
I polsi, se sottoposti a leve eccessive, tendono a ruotare sotto il peso delle armi, le dita sono ottimamente articolate, ma non adatte a mantenere a lungo una presa.
Il collo ruota senza problemi, ne ha di più a inclinare limitatamente la testa in avanti e indietro.
Bacino addome e torace offrono un movimento più fluido non avendo scatti, ma per questo offrono solo la giusta resistenza alla perdita di posa.
Da posare non è proprio facile, per via dei limiti elencati e bisogna tentare un po' per trovare un giusto equilibrio dato che il modello, come detto, torreggia dai suoi 40 cm e quindi un po' oscilla.
E il suo peso piuma, essendo completamente in plastica cava, non lo aiuta ad avere una forte stabilità in caso di pose sbilanciate, avrebbero magari giovato dei polpacci di metallo.
Non è che casca eh, per carità. Una volta trovata la posa, la mantiene senza problemi di sorta. È che davvero non pesa un cazzo per la sua dimensione.
Andiamo a completare il modello con ciò che rende il Getter il vero bassista carismatico della cumpa robotica: il mantellone ricavato dai teloni di copertura come in Shin Getter: The Last Day. Mantello che va a sostituire le originali Getter Wing.
Tolti i perni, messo il mantello, rifissati i perni. Come accennavo prima, presenta (mi pare) 4 anime in metallo pieghevole per agevolarne la messa in posa. Anche lui ha subito il trattamento di wheathering, il che lo rende davvero visivamente pregevole.
Ovviamente se ritenete ridicolo un robot col mantello, c'è poco da fare...
Col mantello indosso guadagna visivamente almeno 10 punti in più, per quel che mi riguarda.
Unico neo, personalmente avrei preferito che il mantello non si fissasse semplicemente alla schiena con 2 perni, perché l'effetto "applicato sopra e via" è un po' troppo evidente.
Sarebbe stato auspicabile farlo spuntare da sotto una parte dell'armatura della schiena, come per il Sentinel:
Ed ora passiamo alla carrellata di foto in posa. Nonostante tutti i limiti sopra elencati, è comunque possibile ottenere un discreto numero di pose badassiche e stilose che di certo non lo farebbero sfigurare in nessuna vetrina, quindi sotto con gli scatti!
GETTER BEAAAAM!
Insomma... è un modello che non mi sento di consigliare a tutti.
Coloro che cercano i lingotti di metallo possono dormire sonni tranquilli ed evitarlo come la peste. E devo dire che pure per me che non sto a guardare i materiali, la sua leggerezza è fonte di leggera insoddisfazione.
È estremamente ingombrante e impegnativo in termini di spazio (che cazzo l'ho comprato a fare che non ne ho?? 😅), le articolazioni non permettono contorsionismi, ma garantiscono comunque una discreta pletora di pose normali.
Visivamente eccellente, curato nei dettagli e dipinto da Dio.
Allo stesso tempo caro come il fuoco, soprattutto a comprarlo in Italì. Probabilmente in futuro si troveranno occasioni, ma essendo il Getter, e non un modello original come altri bellissimi lavori Threezero, non è neanche detto.
Quindi boh, sono molti i fattori che concorrono a decretarne l'entrata in casa o meno. Di sicuro ci vuole un po' di incoscienza...
Lo ricomprerei? Penso di sì, perché se è vero che per me l'estetica vince su materiali e soggetto (e in questo caso è comunque un soggetto che amo), è altrettanto vero che questo modello sposa in pieno la causa, almeno dal mio punto di vista, quindi mi sento di promuoverlo coi suoi pro e i suoi contro.
(Originariamente pubblicata il 29/08/2016)
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