Bene, bene, bene, eccoci di nuovo su queste pagine. Come ormai si sarà capito, la mia è senza dubbio una collezione moooolto eterogenea, perciò oggi parleremo di qualcosa di diverso (nemmeno troppo alla fine), cercando, come al solito, di fare prima di tutto informazione. Se siete a corto di giga, scappate finché siete in tempo perché, strano eh, sarà un articolo pesante. Probabilmente il più pesante fino ad oggi.
Scala: 1/3 (più 1/3.5 forse)
Produttore: Arcadia, Real Art Project, Quarantotto (è un casino...)
Linea: Pink Drops
Linea: Pink Drops
Materiale: ABS, Acrylic, POM, PVC, Soft Vinyl, Vinyl
Altezza: 490 mm
🚫 NSFW ALERT - Procedi a tuo rischio 🚫
(Click sulle foto per ingrandire)
Oggi si parla di Dolls, o, come si dice da noi, bambole. Ma Dolls fa più figo, è più collezionistico, anche perché non siamo qui a parlare di Barbie o di bambole di pezza.
Il mondo delle Doll giapponesi ha una storia veramente antica ed è sconfinato, fra marche, linee, scale e materiali, soprattutto è un mondo che, quanto a prezzi, rende le discussioni sull'aumento dei Chogokin e le quotazioni della zama, discorsi da poveracci, dato che esistono esemplari da svariate migliaia di euro.
Non entrerò esaustivamente nel merito della questione, sarebbe un argomento troppo vasto da sviscerare e non ne ho le competenze, quindi limitiamoci a grattarne la superficie giusto per capire di cosa si sta parlando e come si collocano nel quadro generale queste Pink Drops.
La storia delle bambole moderne, molto ispirate agli anime, nasce, si può dire, con il colosso Volks alla fine degli anni '90 (1999, più fine di così...) e con la sua linea di Super Dollfie (circa 60 cm), poi ramificate in varie misure e denominazioni (DD, MSD, DDs, DDdy, Yo-SD, ecc).
Negli anni, l'evoluzione ha visto molte strade parallele ramificarsi e prendere piede, si è cominciato utilizzando resine per costruirne i pezzi, tenuti insieme da una o più stringhe elastiche passanti per l'interno del corpo, pratica ancora più che mai in uso, fino a utilizzare il vinile per il corpo esterno, supportato da uno scheletro in plastica dura.
Per quanto tutte vengano genericamente definite col termine di BJD (Ball-Jointed Doll, per via delle peculiari articolazioni a sfera), il dibattito è ancora aperto fra chi considera le doll dotate di scheletro facenti parte della categoria e chi, più purista, considera solo quelle tenute insieme dalle stringhe elastiche. Ai posteri l'ardua sentenza, che immagino vi toglierà il sonno nelle notti a venire.
Di Volks ne avrete viste in giro per forza, girando fra vari negozi online o anche solo nelle foto di collezionisti sparsi per il web. Sono le più diffuse e le più "mainstream", vengono venduti alcuni modelli base con un minimo sindacale di vestiti e capelli, ma principalmente quello che rende forte la linea sono le varie produzioni su licenza da anime e videogiochi famosi, da tutto il cast di Fate Stay Night a Xenosaga passando per Gurren Lagann e Macross.
Non sono però certo economiche, dato che i prezzi medi si aggirano fra i 100mila e i 300mila yen e oltre per corpo, vestiti e parrucca. Eh. Altro che il nuovo Optimus Prime Takara a 50mila yen.
Per esempio, Sheryl e Ranka da Macross Frontier:
Ma, com'è ovvio, il mercato non poteva certo restare un monopolio in mano alla sola Volks, che già non era sola, perciò l'industria ha visto nascere un numero spropositato di case dedite alla realizzazione di dolls di varia natura (o di soli accessori/vestiti), dall'ancora più ricercato e costoso, al più massificato.
Puntiamo perciò ora i nostri riflettori sulla Yamato. Sì, proprio la Yamato che a tante Valkirye di Macross e ad altri robot a noi più cari ha dato vita.
Yamato decise di entrare nel mercato con la collaborazione della Obitsu, già produttrice delle proprie linee di doll come le Obitsu60, Obitsu50, Obitsu48, ecc, classificate molto originalmente, ma anche molto chiaramente, da questi nomi in base all'altezza in cm. Le doll prodotte da Obitsu erano dotate di scheletro interno, la Yamato perciò decise di sfruttare quest'ultimo disegnando e progettando però in collaborazione con Real Art Project (R.A.P.) il "guscio esterno" e le teste.
Un esempio di Obitsu50 recente, Manatsu:
Nasceva così la linea delle VMF50 (Variable Motion Figure, alte, indovinate un po', 50 cm), con un nome da real robot, inizialmente poco dissimili dalle Obitsu, con teste con occhi disegnati sul volto, fra cui apparvero, nei primissimi modelli, personaggi come Lynn Minmay (la prima in assoluto, per la gioia di molti), giusto a ribadire quanto Yamato fosse invischiata con Macross, Kanu Unchou di Ikkitousen e Sonico (santa subito).
La linea è andata avanti, evolvendo negli anni sempre di più sia nei lineamenti dei volti, dotati in seguito di occhi intercambiabili, sia nelle componenti del corpo, sempre più curvacee e lontane dai corpi immaturi delle Obitsu.
Si sono così succedute, o addiritture sono procedute in parallelo, le Doll Core, le Girl*Holic, le Concept Girl (VMF50 non su licenza per la maggior parte) e la recente linea Angel Philia che ha ceduto il passo alle Pink Drops, attestandosi su uno scheletro interno da Obitsu48, anziché 50, e su due colorazione principali: pallida (Whitey) e abbronzata (Tan).
Si sono così succedute, o addiritture sono procedute in parallelo, le Doll Core, le Girl*Holic, le Concept Girl (VMF50 non su licenza per la maggior parte) e la recente linea Angel Philia che ha ceduto il passo alle Pink Drops, attestandosi su uno scheletro interno da Obitsu48, anziché 50, e su due colorazione principali: pallida (Whitey) e abbronzata (Tan).
Ogni tanto, a eventi fieristici particolari o a lotterie, spuntano fuori anche le O.S.D., One Selection Doll, modelli con particolari unici (trucco, faccia, tatuaggi, ferite, accessori) e complete di tutto punto.
La Yamato nel frattempo, a sua volta, ha cambiato nome in Arcadia e non s'è capito se la Quarantotto è una sua costola dedicata alla questione o un altro collaboratore esterno, ma pure Quarantotto appare come marca nei copyright per corpi, accessori e soprattutto vestiti.
Fattostà comunque che la linea, dalle sufficientemente innocenti Obitsu50, si è distinta virando deciso il timone verso il fetish, le curve e l'ammiccamento sessuale feroce. Laddove infatti in una Volks a meno di customizzazioni non si vedrà mai un capezzolo colorato (ma accennato sì), qui non si lesina sui dettagli. Del resto sono oggetti da collezionismo "adulto", darle in mano a una bambina sarebbe l'equivalente di mettere in mano a un bambino di 10 anni il vostro Shin Getter Fewture. O il SoC del Golion. Buona fortuna.
Comunque, anni e anni di esposizione mediatica, hanno fatto nascere in me la voglia di possedere una doll per le possibilità fotografiche che offrono e dopo aver personalmente saggiato in passato il mondo delle 1/6 con le Phicen della Original Effects e con la SFBT-3 (che non so nemmeno se posso chiamarla "doll"), ho accarezzato l'idea di prendere qualcosa in scala più grande, appetito parzialmente saziato dal mezzobusto di Kanai della Gigapulse, che però è statica. Il prezzo di contro mi ha sempre tenuto alla larga da questo mondo. Il prezzo e altri fattori estetici per lo più.
Però dai oggi e dai domani, ho cominciato a notare anche queste Angel Philia girare per i soliti canali che frequento (Mandarake su tutti, che pare rivenditore quasi ufficiale) e il loro aspetto, lontano dall'impostazione prettamente manga delle Super Dollfie, ma nemmeno completamente realistico, unico e distintivo diciamo, ha cominciato a risultare interessante ai miei occhi. Qualche mese fa mi sono perciò deciso, complice il prezzo nettamente inferiore, a compiere il passo, ma... quale scegliere?
Dopo un'analisi accurata fra le possibilità a mia disposizione piena di "questa mi piace fino al collo, ma ha la testa che non mi gusta, questa è ok, ma è piatta come una tavola, questa è perfetta... ma è fuori produzione", ho realizzato che, data la loro versatilità e customizzabilità, potevo integrare le parti eventualmente non di mio gradimento (tipo in piedi da scarpa col tacco) con altre vendute a parte singolarmente creando di fatto ciò che mi pareva.
L'unica cosa che non si trova, se non proprio a culo o sborsando praticamente la metà del costo dell'insieme (e pure in quel caso solo se le trovi), sono le teste. Dal collo in giù le puoi ricostruire come stracavolo vuoi, salvo disponibilità dei pezzi, le teste sono invece una specie di Santo Graal del collezionismo, perciò nell'impossibilità di comprare la mia preferita, Yuuna, ho deciso per Marie, più "tecnologicamente" recente (poi ci arriviamo), dall'aspetto che giorno dopo giorno mi ha convinto sempre di più e con la promessa che 1)le avrei preso a parte dei piedi piatti per farla stare in piedi da sola e 2)prima o poi troverò anche la testa di Yuuna separatamente per avere eventualmente un'alternativa.
Nei MESI che questa decisione ha richiesto, ho via via adocchiato e comprato, sempre su Mandarake, una quantità di accessori e vestiti in via preventiva che farebbero invidia a molte Barbie. Anche perché, ora che ci sono dentro, ho notato che questo genere di accessori, 1, 2 e 3 puff, venduto. Peggio delle Valk in preorder. Vanno via come il pane. Maledetti...
Fast forward ad oggi e finalmente si comincia con le foto, dopo questo lungo preambolo necessario per calarvi nel contesto e per capire di che si parla.
E come sempre si comincia dalla scatola.
La scatola è un parallelepipedo di cartone molto minimal, dalla dimensione approssimativa di 60 cm, ma molto stretta nelle altre 2 dimensioni, che ha mantenuto la sua forma dalle VMF50 a oggi, cambiando solo loghi e colori. Non esiste una scatola appositamente creata per le Pink Drops, perciò vengono ancora usate quelle delle Angel Philia. Che poi onestamente non si capisce mai dove finisce una linea e ne comincia un'altra o dove finisce la mano di Arcadia e comincia quella delle altre case manufatturiere...
Date le dimensioni, la confezione non è entrata nel mio set fotografico... perciò ve la prendete tagliata, anche se di poco. Il logo è l’unica cosa stampata sulla scatola, per il resto il rosa/fucsia impera:
Per restare in linea con le foto stock, ho deciso anch’io di adottare un virilissimo fondale rosa, che qui non si bada a spese.
A scanso di equivoci, diciamolo subito, loro te le pubblicizzano così:
(Una a caso, Sayo)
ma a casa ti arriva nuda e pelata.
Da qui l'esigenza preventiva di comprarle un po' di accessori. La Volks, nelle sue Super Dollfie, vendendo sostanzialmente dei personaggi su licenza e non delle original, include giocoforza tutto, dalla parrucca ai vestiti passando per gli accessori e financo adesivi da applicare (tipo i segni sul viso di Belldandy di Oh mia Dea), da qui anche il costo molto più elevato. E poi son di media 60 cm...
Però, c'è da dire, ci sono anche case che non solo te le fanno arrivare nude e pelate (e smontate con le stringhe da mettere in tiraggio), ma perfino "bianche" come uscite di stampo. Nel senso che te le devi dipingere da te, faccia inclusa. Solo per professionisti e artisti.
Arcadia invece fornisce un corpo precolorato dotato di sfumature (inizialmente molto decise, ora invece più tenui e delicate), smalto e una testa completa di face-up, ovvero già perfettamente corredata di tutti i dettagli, ciglia, sopracciglia, trucco, occhi e segni particolari. Il tutto fatto a mano doll per doll, da qui i costi elevati delle teste (e se queste costano tanto, non volete sapere quanto costa una testa di una Super Dollfie).
Quindi cosa si ottiene una volta aperta la scatola?
Una tsundere che ti guarda malissimo dal suo imballo di pluriball e plastiche varie tenuto fermo da un fiocchetto, già dotata di occhi e mani montate, un set con 2 paia di mani alternative (pugni chiusi e più aperte), anch'esse sfumate e colorate, e una busta contenente istruzioni sul suo uso e manutenzione e una foto (stampata su carta fotografica) che rappresenta una pin-up del modello in questione, scattata immagino da Tommy, di una non meglio identificata Accademia delle Belle Arti giapponese, che credo sia coinvolto nello sculpt e ha un blog dove fornisce notizie costanti sulle nuove uscite, preordini e quant’altro.
A seconda del modello specifico, poi, ci possono essere altre componenti, per esempio c'è chi arriva direttamente con 2 paia di piedi, un paio piatto e uno da tacco 12, chi con un addome extra alternativo, ma il più delle volte la lista si ferma al minimo sindacale.
Marie, come altre sue compagne di recente produzione, ha in dotazione, oltre alle mani extra standard, anche un paio... di lingue:
Non è da tutti avere una doll poliglotta, diciamocelo.
Recentemente infatti è stata introdotta questa "gimmick" per aumentare le possibilità espressive del volto, la vediamo in dettaglio in seguito. La cosa all'inizio mi lasciava perplesso, sicuramente come a voi che state leggendo, ma poi col tempo ci ho fatto l'occhio e secondo me non è male.
Altra nota a margine. Come sta questa in piedi? All'inizio, con le VMF50, veniva fornito un disco nero metallico che, in sinergia con dei magneti presenti all'interno dei piedi, garantiva la posa eretta alle doll, che sono infatti molto leggere essendo di vinile cavo e PVC.
Nel tempo però, data la larga diffusione dei piedi non piatti, i magneti sono stati abbandonati (anche nei piedi piatti) e il disco metallico non è stato più fornito.
Arcadia ha realizzato perciò uno stand in plexiglass in 2 varianti, a base trasparente e a base a specchio, venduti però SEPARATAMENTE dal modello. E pure introvabili, mortacci loro! Dato che Marie arrivava in punta di piedi, non solo ho dovuto fare una caccia spietata a dei piedi alternativi, ma anche a questi stand, invero molto belli, che però pure loro se ne vanno via come il pane. Dopo un paio di tentativi a vuoto, ho deciso di prenderli entrambi quando si è ripresentata l'occasione, anche se ora pare li abbiano ristampati, un po' a singhiozzo, e ricompaiono spesso.
Ad ogni modo eccoli qua:
Il palo di plexiglass è alto 40 cm, quanto il Gravity Builder per intenderci, mentre la base ha un diametro di 17 cm. Ogni parte mobile della pinza è tenuta in posizione da una serie di viti di regolazione in metallo, ovviamente da non stringere a morte pena la rottura del pezzo.
Facendo un confronto di dimensioni con qualcosa di più familiare, ecco il Trider G7 sovrastato dalle strutture:
Sono solidi ed eleganti nella loro semplicità, molto "professionali" e soprattutto trasparenti per non attirare troppo l'attenzione.
Torniamo a Marie.
Questa recensione si dividerà sostanzialmente in 2 parti, nella prima affronteremo il modello nudo (è proprio il caso di dirlo) e crudo eviscerandone gli aspetti tecnici, nella seconda mi sbizzarrirò nella customizzazione rendendola un attimino più presentabile.
Tra l'altro, so bene che ho sempre detto che gli snodi a vista sugli umani mi stavano sulle bolas, ma il fatto è che essendo Marie un non-personaggio, per quel che mi riguarda è esattamente quello che è, un manichino con snodi sferici, quasi un androide per certi versi (cosa non ci si inventa per assecondare le proprie velleità...). Poi se uno è bravo, riesce anche a coprirli.
Marie in piedi, anzi in punta di piedi, con l'ausilio dello stand si presenta così:
È alta 49 cm, proprio perché coi tacchi guadagna quel cm extra rispetto al suo corpo Obitsu48. Essendo che è alta una cifra, mi si perdonerà se le foto sono un po' dall'alto dato che pure lei mi sfora dalle dimensioni del set fotografico, ma non temete, più avanti avremo delle alternative migliori.
Posata a soldatino, con le proporzioni e il particolare design dei fianchi e delle cosce che Arcadia ha fortemente voluto per le sue girls, non ci fa senz'altro una bellissima figura, ma del resto non è certo questa la posa per la quale sono state progettate.
Nello specifico, Marie è costituita dai seguenti pezzi:
Testa: Type-O con face-up e alloggiamento per gli occhi da 12mm (Ire-me type/12mm)
Occhi: Original Doll Eyes - colore rosa 12mm
Corpo:
- Busto: Type-H5(Soft Skin);
- Addome: Type-H(Soft Skin);
- Cosce: Type-H(Soft Skin);
- Stinchi: Type-C;
- Braccia superiori: Soft Skin;
- Avambracci: Obitsu50;
- Piedi: Heel Feet (magneti non inclusi).
Parti Opzionali Incluse:
- 3 paia di mani (completamente sfumate): Mani aperte, Pugni chiusi, Mani prensili (già montate sulla doll);
- 2 lingue staccabili, lunga e corta.
Scheletro Interno: Obitsu48
Colore della Pelle: Whitey
Una delle cose sulle quali sono stato un po' a decidere era proprio il colore della pelle, ma alla fine ho scelto il bianco anche in virtù del fatto che la versione abbronzata non ha di contro uno scheletro abbronzatissimo, perciò ginocchia, gomiti, ecc, risultano sempre più chiari rispetto alla pelle.
Andiamo ora più nel dettaglio cominciando proprio dal volto:
Le ciglia superiori sono "vere" (non solo dipinte) e incollate alla palpebra, per il resto mi ha colpito molto, come caratteristica, la sua espressione più decisa rispetto alle altre a bocca aperta e la presenza di lentiggini. La bocca aperta è caratteristica di un gran numero di doll della linea, starei perciò cercando anche una testa con bocca chiusa, ma questa è un'altra storia.
Senza lingua "montata" si presenta così:
In altre teste, dotate di lingua statica, essa è ben visibile all'interno della cavità orale, ma anche così l'emulazione dello stesso tipo di espressione a lingua dentro è ben reso.
Andiamo ora a montare la prima lingua, quella più corta. L'applicazione è molto semplice, basta prendere il pezzo, pochi mm, e inserirlo al suo posto. La lingua piccola è quasi appoggiata, quindi c'è un po' il rischio che una botta la faccia cadere. Di contro, dato che ha più gioco per le ridotte dimensioni, può essere posata sia in basso che in alto, cambiando completamente il linguaggio del corpo e gli ammiccamenti di Marie:
La lingua più lunga ha una base più corposa e in quanto tale offre una maggior resistenza al movimento (è anche più salda nella sua posizione), quindi al massimo può essere tirata più o meno in fuori.
Dica "AAAAAAHHHHH"...
Abbastanza sensuale.
La testa è di materiale sufficientemente morbido da permettere di essere deformata sotto pressione, in tal modo il "coperchio" della nuca può essere rimosso senza problemi, un po’ come un ovetto Kinder quando lo schiacci. Coperchio con stampigliate scritte varie per indicare il fronte, il retro e il tipo. Tutto il modello è in realtà tappezzato di scritte in posti nascosti per identificare se un pezzo appartiene alla destra o alla sinistra e che codice seriale ha.
L'interno della testa è questo:
Si notano al suo interno diverse cose.
Innanzitutto il perno del collo che, tramite una molla, una volta inserito dentro la testa, acchiappa in una morsa i lembi del foro della testa e si fissa stabilmente in posizione. La cima di questo perno è montata su una semisfera all'interno di un cilindro, il che offre un certo grado di inclinazione e ovviamente una totale rotazione della testa senza alcun problema, anche perché poi questo cilindro si inserisce sopra un altro cilindro, quindi non vi sono vincoli di forma che impediscano di ruotare il tutto.
Poco più in là, ci sono i 2 alloggiamenti per gli occhi. Si badi bene, non è una cosa scontata. In molte doll attualmente in commercio (le Volks soprattutto), come anche altri modelli magari meno recenti di Arcadia, gli occhi vengono "incollati" all'interno della testa tramite colla a caldo, Patafix o altri mezzi di fissaggio simili che poi possono essere agevolmente staccati. Si piazza il collante intorno al buco dell'occhio internamente, si appoggia il bulbo oculare o il semibulbo (a seconda del modello), si fa in modo che gli occhi siano allineati nella posizione desiderata e si aspetta che il tutto si secchi in posizione.
Il che rende posare o cambiare gli occhi una pratica non proprio immediata.
Si è poi, invece, passati a questa soluzione, altrettanto poco pratica in verità. Le 2 tasche oculari fanno la vece della colla tenendo gli occhi in posizione, ma sono anche abbastanza rigide e soprattutto scomode da raggiungere con le dita principalmente per via del perno del collo che se ne sta fra le palle... oculari.
Quindi bisogna smontare il perno svitando la vite e liberando la sezione superiore, ma soprattutto bisogna armarsi di phon e scaldare il vinile a più docili atteggiamenti. Col vinile più morbido diventa poi più facile spingere gli occhi da fuori a dentro la testa e sostituirli orientandoli.
Resta comunque un intervento chirurgico e a tal proposito, è prassi comune praticare dei tagli su questi alloggiamenti in modo da facilitare l'operazione. Io per ora non me la sento.
Mi trovo piuttosto stupito del fatto che, in anni e anni e anni di "evoluzione" di questo mercato, fra materiali e soluzioni costruttive, ancora non abbiano sviluppato un semplice meccanismo di posa e sostituzione per gli occhi, come quelli ad esempio presenti sui Chogokin di HoiHoi-san, Woody Revoltech o anche la SFBT-3 prima citata. Con quello che costano poi... secondo me un modo si trovava.
Scendendo un po' parliamo ancora di innovazione. Ora si chiamano così.
Si parlava di materiali e di evoluzione nel tempo degli stessi. Le VMF50 erano inizialmente, come le Obitsu50 dalle quali mutuavano lo scheletro, in vinile sì, ma vinile spesso almeno 2 o 3 mm, i pezzi risultavano perciò molto rigidi a meno di impiegare phon o bollitura per renderli più malleabili, principalmente per l'inserimento di alcuni snodi dello scheletro, ma una volta raffreddati tornavano duri come prima.
Con le Angel Philia si è cominciato ad usare, per migliorarne la posabilità, il Soft Vinyl nella costruzione di alcune parti, arrivando a uno spessore di 1 mm circa in modo da mantenere sì la forma senza afflosciamenti, ma al contempo in modo tale che fossero "cedevoli" e deformabili in caso di pressione o contatto con altre parti del corpo.
Il vinile più morbido è stato per molto tempo usato solo in 3 pezzi: i busti, gli addomi e le cosce. Da alcuni modelli della linea Pink Drops però, si è cominciato anche ad usarlo per le braccia dalla spalla al gomito, lasciando di fatto solo avambracci e stinchi ancora di vinile duro (oltre ovviamente a piedi e mani. La testa è una via di mezzo).
Questo per ottenere un effetto visivo ancora migliore quando le braccia vengono a contatto con seni particolarmente importanti, in modo che la posabilità dello scheletro non sia limitata dal proprio guscio di pelle e si ottenga un risultato più armonioso:
Sia ben chiaro però, che non è un seno morbido nel senso siliconico del termine, come le Phicen per esempio, è solo morbido nel senso che non si oppone alla deformazione.
Tale cedevolezza ha però anche un rovescio della medaglia, se non si sta attenti a posare il modello o se si sollecitano troppo alcune parti, si possono verificare delle pieghe o dei collassi poco gradevoli, per esempio qui sul fianco:
A tal proposito, lasciando la doll in pose compresse per molto tempo, o anche ad esempio in scatola, col sedere schiacchiato contro la stessa, quando si riprende in mano il vinile manterrà la posa deformata alla quale si è abituato, ma niente paura!
Il calore è nostro amico, il phon è uno strumento quasi fondamentale nella cura di questi prodotti. Basta infatti riscaldarle a dovere, senza timore perché la temperatura di fusione è di svariate centinaia di gradi, e come per magia vedrete le zone deformate riacquisire la loro forma originaria nel giro di alcuni secondi. Ogni volta che la tiro fuori dalla scatola, per dire, devo scaldarle le chiappe e una coscia. Allo stesso modo si scaldano i polsi per il cambio di mani o le parti in vinile duro per gestire lo scheletro come già detto.
Viene suggerito di riempire le cavità con cotone o altri materiali spugnosi in modo tale da far mantenere una forma più consona alla pelle in caso di piega, offrendo un pelo di resistenza in più, ma basta starci attenti e per ora non mi va di stare a zepparla di cotone o altro.
Il soft vinyl permette comunque tutta una serie di pose più naturali, soprattutto per quel che riguarda le gambe e le braccia, anche quando si piegano quasi a 180°:
Oppure quando si incrociano le gambe portando le cosce a collidere e a comprimersi, avendo una risposta più simile a quella che avrebbero 2 cosce umane:
E per chi a questo punto se lo stesse chiedendo, sì è scolpita e dettagliata anche là sotto, nel dietro-dietro:
Qui tra l'altro si può notare la vite che tiene fissato il piede al perno della caviglia e che va ovviamente svitata per sostituire i piedi, in caso se ne voglia di piatti, cosa che avverrà fra un po'.
Ma andiamo oltre la pelle e vediamo questo famoso scheletro Obitsu48 che le permette di muoversi e stare in posa senza afflosciarsi come una marionetta senza fili. A detta di molti nel giro, è migliore come posabilità e durabilità rispetto agli scheletri usati da Volks, se non altro per i doppi snodi a gomiti e ginocchia. Io non posso fare confronti diretti, quindi mi fiderò:
Lo scheletro è composto da una vasta serie di parti smontabili e comprabili separatamente in caso di rottura a relativamente pochi spiccioli, e questo è un bene perché ci sono alcune parti molto sollecitate da leve varie che sono più soggette a rottura. In particolare i cilindri cavi che accolgono i perni delle spalle. Quelli tendono a creparsi e pure Marie non fa eccezione, anche se nella foto l'ho un po' mascherato. Niente di cui preoccuparsi comunque, ci sono vari modi per rinforzarli e, tra l'altro, ho già in ordine una parte sostitutiva.
Sostanzialmente il tutto si divide in arti e colonna vertebrale. Ogni snodo presenta una vite che può essere raggiunta tramite smontaggio delle coperture e stretta per maggior frizione in caso qualcosa si smollasse.
Il braccio è composto da 3 parti: spalla, gomito e polso che si vanno a incastrare l'una nell'altra, facili da smontare, ma solide una volta unite.
Idem per la gamba che si compone di anca, ginocchio e caviglia.
La parte più complessa è senza dubbio quella della schiena, soprattutto a livello scapolare:
Tutta una serie di viti infatti garantiscono svariati gradi di libertà agli arti superiori che possono essere inclinati in tutte le direzioni.
La schiena, ridotta ai minimi termini, si compone di 3 parti:
Il blocco collo-scapole, nel quale poi va a inserirsi a sua volta il perno che funge da aggancio per la testa e che per comodità ho lasciato ancorato alla stessa, la colonna vertebrale vera e propria divisa in 3 articolazioni e infine il semplice giunto delle anche.
Come si capisce facilmente dalle foto, la posabilità offerta è pressoché totale in termini di torsioni e inclinazioni, con un po’ di difficoltà semmai su polsi e caviglie perché cambiare l’asse di rotazione ai perni richiede un po’ di lavoro. Le mani, ad esempio, una volta inserite sono fisse e non ruotano, andrebbero scaldate e ruotate di 90° per avere l’inclinazione nell’altro verso. Uno può tentare anche a freddo, ma rischia la rottura della lamella che le tiene in posizione.
Tutta questa impalcatura viene quindi coperta dai pezzi che ne costituiscono di fatto la pelle, nel caso di Marie l'addome tipo H e il busto tipo H5 (più braccia e gambe) che si vanno a inserire l'uno dentro l'altro, entrambi, come abbiamo già detto, identificati come Soft Skin. E proprio perché Soft, l'operazione di "vestizione" è molto semplice a differenza dei precedenti pezzi più duri e indeformabili:
È proprio la pelle esterna, semmai, a imporre dei limiti estetici e meccanici alla posabilità. Per quanto morbido sia il rivestimento, un po’ di resistenza la offre lo stesso a piegature estreme, ma senza precludere pose naturali.
Ma Doll fa rima con personalizzazione(oll)! E infatti sta al possessore, dopo aver acquistato il corpo base, espanderlo o modificarlo a piacimento comprando e sostituendone i pezzi per dar vita a infinite configurazioni che manco le Dynamic Fusion.
Perciò, a parte pochi pezzi proprietari ed unici che caratterizzano alcune doll, il resto (tranne le teste, ricordiamolo) viene venduto sfuso per soddisfare ogni esigenza, finisce Sold Out e poi viene ristampato. Con calma.
In previsione di un po' di cose, ho perciò fatto incetta, crepi l'avarizia.
Marie sta scegliendo cosa mettersi:
Volevo infatti un seno più "gestibile" sul fronte vestibilità, quindi qualcosa di più contenuto, ma non piatto, come il seno tipo C3 e poi, dato che comunque Yuuna ce l'ho ancora qui nei pensieri, anche il suo seno H3, che se possibile è ancora più esplosivo di quello base di Marie. E pure di Cattleya, mi sa.
Per esigenze di posabilità, poi, esistono anche pezzi con torsioni o tagli particolari, come ad esempio questo addome H2:
Il normale addome H, infatti, limita la posabilità verso l'alto delle gambe e portarle vicino al corpo crea delle brutte pieghe dovute al fatto che le cosce fanno rientrare tutta la pancia, perciò è stata creata appositamente questa variante con quelle scanalature più adatte ad accogliere il tutto senza deformazioni.
L'ideale per pose più accovacciate. Vediamo Marie qui con il seno C3 e l'addome H2. Tutta un’altra persona:
Niente inestetismi, tutto va al suo posto. Come con gli attacca stacca dei SoC DC.
Ma la verità è che sono state concepite principalmente per permettere pose più hot, altrimenti molto difficili da realizzare:
Di contro però, a gambe distese, si vengono a creare dei vuoti notevoli, che tocca eventualmente coprire coi vestiti:
Oltre a questi, ho comprato anche altri pezzi extra, fra cui soprattutto i piedi piatti che le vedremo spesso montati per farla stare in piedi scalza.
Comunque, qui si conclude la parte "tecnica" della recensione. Abbiamo visto Marie come Arcadia(?) l'ha fatta e tutte le sue possibilità sia fuori dalla scatola che grazie alle eventuali espansioni.
Però nuda e cruda, per quanto anche calva mantenga un suo fascino, non ha una gran resa, quindi cerchiamo di valorizzarla passando agli accessori.
Però nuda e cruda, per quanto anche calva mantenga un suo fascino, non ha una gran resa, quindi cerchiamo di valorizzarla passando agli accessori.
E qui, in compenso, le cose si complicano 😆 e il livello di personalizzazione sfonda la soglia dei 9000.
Innanzitutto parliamo di uno dei grandi "punti di attenzione" che riguarda il mondo delle doll in generale e nello specifico di quelle di vinile, rispetto ad esempio a quelle in resina.
Le doll sono di pelle delicata e tendono a macchiarsi con facilità se non si usano le giuste cautele.
Sono sensibili ai raggi UV del sole e una prolungata esposizione alla luce diretta (ma questo, di fatto, succede pure ai PVC e alla carta) le farà ingiallire. Quindi c'è da evitare di piazzarle davanti a una finestra o di lasciarle in terrazza ad abbronzarsi. E fin qui, facile.
Certo, pure con gli anni possono tendere all'ingiallimento, l'ossigeno, si sa, consuma tutto, consuma pure noi, li mortacci sua...
Il materiale particolarmente poroso che costituisce il vinile, poi, tende a macchiarsi anche per altri fattori, quindi è assolutamente sconsigliato maneggiarle con le mani sporche o sudate. Insomma, e lavatevele quelle mani, e che schifo! Meglio ancora maneggiarle con dei bei guanti bianchi, che tanto li avevo già comprati per non lasciare manate sui mecha, si usano anche qui.
Ma ancora siamo nelle accortezze di base proprio, già i modelli non li mettiamo al sole, figuriamoci se li andiamo a ciancicare dopo aver mangiato la schiacciata all'olio o aver cambiato la batteria alla macchina.
Il dramma arriva coi vestiti e con le parrucche. Le tinte scure in particolar modo sono di una simpatia proprio che levati. È tutta una questione di eccesso di tintura utilizzata per colorare i vestiti e non tanto i capelli, quanto la calotta di stoffa che li tiene insieme e che aderirà al cranio della doll.
Ed è un po' un terno al lotto in verità, perché sì, indubbiamente un prodotto cinese di scarsa qualità sarà tinto MALE e rischierà per contatto, calore o tempo di trasferire l'eccesso di tinta alla pelle della doll che la assorbirà alacremente, ma spesso pure vestiti ufficiali made in Volks che costano fior di pezzi da 100 saranno a rischio e i risultati non sono belli.
Ecco un bell'esempio classico. Le gambe della Kos-Mos di Volks, tinte di blu dalle calze che indossa regolarmente come parte del suo vestiario standard:
DE HORROR! Arrivati a questo punto o butti via tutto o ti impelaghi in lunghi trattamenti (anche di mesi) con sostanze chimiche vendute appositamente per smacchiare il vinile (o curare l'acne...) senza però un risultato certo e garantito.
E con l'aggravante che, se le Volks sono sostanzialmente colorate in pasta, andare a smacchiare senza danni una parte invece sfumata diventa praticamente missione degna di Tom Cruise.
Anche qui perciò prevenire è molto meglio che curare. Innanzitutto, se possibile, meglio limitarsi ai colori chiarissimi, bianchi, celesti, stando attenti pure alle singole cuciture, perfettamente in grado di macchiare anche loro se il filo è tinto MALE.
I colori a rischio sono i blu, i neri, i rossi scuri, e in generale tutti i colori pesanti e intensi.
In questi casi, per stare un minimo sicuri, ci si deve assicurare che il capo d'abbigliamento non macchi, possibilmente facendo il bucato, con acqua fredda, aceto se si vuole, ecc, tutti metodi per far spurgare al vestito la tinta in eccesso ed eventualmente fissarla sul tessuto in modo che non se ne vada a giro. Insomma, tocca giocare alla piccola massaia.
Sarebbe pure meglio evitare di lasciare per molto tempo indosso alla doll abiti di questo tipo o cambiarglieli spesso o ancora tenerla nuda direttamente in scatola. La pressione, il calore e l'umidità potrebbero infatti scatenare il trasferimento di colore. Ché poi non esiste nemmeno un tempo ben definito per fare il danno, potresti lasciarle indosso per mesi delle calze a rete nere senza alcuna traccia oppure avere già dei segni dopo 3 minuti. Che ansia, Madonna...
Un altro metodo utilizzato laddove possibile è mettere uno strato di tessuto bianco fra i vestiti e la pelle, vengono infatti venduti dei body a corpo intero e delle cuffie per la testa, ma questo vale solo se la vesti da capo a piedi e non in caso di ampie parti di corpo scoperte.
Sulla testa pure, se la parrucca ha una calotta colorata di nero o di marrone per fare best match col colore dei capelli, c'è il rischio di ritrovarsi con un'aureola scura intorno al capo, ma già qui, dovendo comunque sempre usare una parrucca, la questione si nasconde più facilmente.
Passando a problemi più stringenti, c'è l’annosa questione della misura dei vestiti e degli accessori, soprattutto per le Pink Drops/Angel Philia/quel-che-è.
Come già detto sono in scala 1/3, ma in verità sarebbe più corretto dire che sono in scala 1/3.5, dato che sono alte "solo" 48 cm e pure le Volks, che di cm invece ne fanno 60, sono in scala 1/3 e fra una ragazza alta 1,44 metri e una alta 1,68 mi pare più plausibile la seconda.
Again… giapponesi e scale. Ma di che stiamo parlando?
Quarantotto/Arcadia/R.A.P. hanno anche una loro linea di abiti, ma a parte che costano uno sfacelo, sono di difficile reperibilità, sono per lo più di stampo fetish e incredibilmente sono quasi tutti pensati per seni piatti come il mare di Rimini quando non tira un filo di vento.
Perciò non resta che rivolgersi al mercato, che offre di tutto, da case specializzate solo in abiti per doll, a circoli senza nome che realizzano produzioni amatoriali limitate per le fiere giapponesi.
Il problema è che è tutto in una generica scala 1/3 che per lo più è pensata per le Super Dollfie di Volks, quindi per stangone di 10 cm più alte. È un po’ come andare a comprare dei vestiti per una ragazza sapendo solo che “è adolescente”. E che cazz...
Le Pink Drops si trovano quindi in un limbo a metà strada fra le misure delle MSD (40 cm), che però hanno corpi da bambina, e le proporzioni curvecee e abbondanti che si ritrovano sui fianchi e spesso sul seno.
Di fatto però, proprio le loro misure esagerate compensano la mancanza di altezza necessaria per indossare molti capi di abbigliamento pensati per le Dollfie da 60 cm, quindi a patto che si scelgano vestiti abbastanza elastici e non infastidisca un po' di abbondanza sulle maniche, potrebbe andare bene quasi tutto. Che sia SD o MSD, a seconda del capo di abbigliamento. E poi non dimentichiamoci che esistono anche vestiti pensati per le Obitsu50 che condividono praticamente le stesse misure e anche le Azone50 che appunto sempre a 50 cm arrivano, quindi si va abbastanza tranquilli a meno di non prendere roba attillatissima e non elasticizzata.
Per le scarpe le misure sono un po' più stringenti, meglio orientarsi solo su Obitsu50 e in generale tutte le altre doll che condividono lo stesso scheletro interiore, come anche le Azone50 e mi pare pure le Parabox, altrimenti si rischia, prendendo ad esempio una scarpa MSD, che sia troppo stretta o che il piede ci navighi in caso di DD/SD. I piedi delle nostre girls sono di 6 cm.
Gli occhi si è già visto, basta andare sicuri su quelli da 12 mm di diametro, quelli montati sono acrilici, ma esistono anche in altri materiali.
Per le parrucche invece basta che siano di circonferenza circa 6 - 7 pollici, dato che le Angel Philia/Pink Drops hanno una testa più piccola rispetto alle doll di pari altezza per via delle proporzioni più realistiche e più adulte, senza la testona tipica delle ragazzine manga/anime.
E cominciamo finalmente con un po' di gira la moda (letteralmente). Per l'occasione rinnovo anche gli sfondi fotografici che ho comprato appositamente per fare foto un po' più decenti senza limiti dovuti alle dimensioni del set. Sono più alti di me... e sono gli stessi che più o meno usano alle esposizioni.
Avevamo lasciato Marie con un kimono e ripartiamo da lì, per fare la brava geisha di casa.
Per dovere di cronaca e completezza, elencherò anche i pezzi e i vestiti impiegati di volta in volta, laddove possibile specificando misure e marche (che certa roba, una volta finita nel circuito dell'usato, non si sa manco chi l'ha fatta...).
Sto usando lo stand trasparente, quando visibile. Marie è in grado di stare in piedi anche da sola ora che le ho sostituito i piedi, ma preferisco comunque averlo d'appoggio dietro in alcune pose come ulteriore garanzia:
Parti opzionali: Busto C3 (Soft Skin), piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura (una linea di proprietà nientemeno che di Mandarake stessa)).
Abiti e Accessori: Yukata blu a fantasia fiori e farfalle - Obitsu50 size (Obitsu).
Dopo tutti questi discorsi sui trasferimenti di colore, parto proprio con uno yukata blu scuro a diretto contatto con la pelle. Problemi comunque non ne ha dati. Ho anche un altro kimono molto più elaborato in termini di pezzi, questo è soltanto vestito e fascia, mentre un vero kimono ha anche la sottoveste e tutta una serie di fasce da sovrammettere. Prossimamente su questi schermi.
Ci spostiamo nel bosco...
Parti opzionali: Busto C3 (Soft Skin), piedi piatti.
Parrucca: Long straight 2 beige blonde - MS size (Himekazura).
Abiti e Accessori: China dress rosso - Obitsu50 size (Obitsu), stivali di pelle neri - MSD size (marca ignota), occhiali rossi - MSD size (marca ignota), boa di pelo bianco (marca ignota), fermacapelli a farfalla (LegenDoll), katana Ranhamon impugnatura verde (Obitsu).
Non male i capelli lunghissimi biondi. Il vestitino cinese è ricamato molto bene nelle sue fantasie e si chiude proprio con quelle asole e quei nodi. Un bel casino. Non sono proprio sicuro dell’accostamento col resto, ma la resa non è mala. La spada ha la lama in plastica ed è molto leggera, ma il motivo ondulato e la sua lucentezza la rendono convincente.
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: China dress rosso - Obitsu50 size (Obitsu), occhiali rossi - MSD size (marca ignota), katana Ranhamon impugnatura verde (Obitsu), maschera Hannya demone rosso (Alba Doll).
Alba Doll ha realizzato una serie di maschere in scala 1/3 davvero belle, vorrei trovare quella bianca da volpe, tipo ninja. Questa è la maschera hannya, caratteristica del teatro Noh giapponese. Il teatro Noh è una rappresentazione nella quale gli attori esprimono la narrazione non recitando, ma attraverso i gesti e il loro aspetto che ne definisce il ruolo e tutta una serie di sottintesi. Molta importanza hanno quindi le maschere per definire tale ruolo e quella di hannya rappresenta una donna tradita la cui gelosia e rabbia l’hanno trasformata in un demone vendicativo. Di storie d’amori tristi è pieno il folklore giapponese.
Passando oltre, il seguente è un classico esempio di vestito pensato per doll molto più alte, ma che risulta comunque indossabile grazie alla sua elasticità e alle curve che lo riempiono:
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Maglione a collo alto bianco - SD size (Nine9 Style), Sciarpa di pile marrone (marca ignota), scarpe bianche con tacchi e fiocchi - Obitsu50 size (Obitsu).
Si vede che fa un po' freddo nel bosco. La sciarpa ci aiuta anche a coprire la bocca sempre aperta, per variare un po' la questione espressiva. Col senno di poi una cintura e un paio di calze sarebbero state un tocco di stile in più.
E come rinunciare alle righe bianco celesti? Manco fossi della Lazio...
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Felpa grigia con cappuccio e cerniera - SD size (marca ignota), mutandine dal set intimo a strisce blu - SD size M bust (Volks, linea Tenshi no Koromo), calze bianche a strisce blu - Obitsu50 size (Obitsu), collana bara con croce (Volks).
Andiamo più sull'intimo, con un completo sempre pensato per le Super Dollfie:
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong wave white - MS size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Short babydoll set bianco + cuscino rosa - SD size (Volks, linea Lingerie Box), calze decorate bianche - Obitsu50 size (Obitsu).
Un vero angelo!
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong wave white - MS size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Short babydoll set bianco + cuscino rosa - SD size (Volks, linea Lingerie Box), calze decorate bianche - Obitsu50 size (Obitsu), Ali bianche piumate - DD size (Volks).
Le ali sono davvero ben fatte, con piume e tutto. Hanno 4 nastri di trina con i quali si fissano in qualche modo alla doll, io glieli ho passati in vita e intorno al collo a mo’ di fasce. Sono ali rigide, quindi non posabili. Essendo pensate per dolls più grandi, in questo caso l’effetto è quello di ali proporzionalmente più voluminose, il che non è un male. Aureola non inclusa nel prezzo. Ci sono anche ali posabili in giro, ho visto.
E dall'incarnazione del bene, passiamo alle creature della notte. Forse ho capito dove va a finire tutto il sangue che si ciuccia:
Rensie, una strega èèèè… L’idea iniziale in effetti era quella.
Parti opzionali: Busto H3 (Soft Skin), Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Mantello nero con fodera rossa Chinois - SD size (Volks, linea La Parsonal Collection Black Label), collana bara con croce (Volks), orecchini con croce e rosa rossa (marca ignota), gioielli per capelli con rose e croci (Volks).
Il mantello è una figata assurda, soprattutto per i ricami interni e le catene che lo tengono chiuso. Purtroppo è davvero fuori scala, ma il fatto che strascichi non è un problema. Il problema semmai è che è molto largo di spalle e tende a cascare se non si fissa dietro con una spilla da balia. Idem le catene che risultano troppo lunghe per chiuderlo con sicurezza.
Sui gioielli non commento. Molto ben realizzati tutti, ma gli orecchini con queste orecchie non vanno proprio. Ma tanto non li avevo comprati per le orecchie...
E diamo finalmente un senso a quella lingua di fuori con un bel ghiacciolo, passando dalla foresta al mare. Da qui in poi niente più stand trasparente, a riprova del fatto che sa perfettamente stare in piedi sulle sue gambe (nelle pose in cui sta eretta, ovviamente):
Ha proprio bisogno di una tintarella, ché è bianca come una mozzarella.
Parti opzionali: Busto G (Soft Skin), Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Set intimo a strisce blu - SD size M bust (Volks, linea Tenshi no Koromo), Braccialetti (marca ignota), occhiali da sole - SD size (marca ignota), ghiacciolo blu (gusto puffo?) (marca ignota), cappello/delfino - SD size (marca ignota).
Un sacco di roba di provenienza ignota a questo giro… Un paio di ulteriori considerazioni.
Si vede qui in uso il busto di tipo G. Questo è stato praticamente il primo seno di una certa importanza creato per la linea, famoso per le sue capacità di piercing dei vestiti per via dei capezzoli a punta. Nella sua versione soft miete meno vittime.
La lingerie a righe utilizzata non sarebbe propriamente un costume da bagno, ma possiamo far finta che lo sia. Quello su cui non si può soprassedere è invece il fatto che essendo di taglia Media, pur per doll di 60 cm, le sta parecchio stretto. Colpa mia che non badai alla taglia…
Idem per gli occhiali da sole. Sono da Super Dollfie e qui non c’è elasticità o meno che tenga. Sono troppo larghi per starle sugli occhi, ma in testa ancora ancora fanno il loro mestiere. Sul delfino, no comment please. Ché sì, è un cappello...
Torniamo in casa, và, e vestiamoci per il concerto:
Parti opzionali: Busto G (Soft Skin), Piedi piatti.
Parrucca: Semilong wave white - MS size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Felpa nera con cappuccio e logo reale inglese - SD size (marca ignota), minigonna a coste chiara - SD size (marca ignota), calze a righe nere e fucsia - MSD size (marca ignota), stivali di pelle neri - MSD size (marca ignota), occhiali rosa - Obitsu50 M size (Obitsu), collare di pelle nero con croce, rosa e catene - MSD size (Promised Land).
E devo dire che vestita così sta molto molto bene e nessuna giuntura è in vista. E quanti occhiali le ho comprato… me e la mia fissa per le meganekko. Bella la felpa, appena l’ho vista l’ho voluta. Comodo pure lo spacco dietro per far passare i capelli.
Altro set:
E niente oh, ste minigonne proprio non ne vogliono sapere di starsene chiuse...
Parti opzionali: Busto G (Soft Skin), Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Set minigonna tartan rossa, colletto e cravatta rossa - VMF50 size (marca ignota), top bianco con spalline - DD size (marca ignota), fascia per capelli con farfalla glitter - S size (Himekazura).
Tra l’altro questo set minigonna + cravatta è pericolosamente simile a quello indossato da Sayo lassù in alto, quindi sospetto sia un vestito originale Arcadia/Quarantotto, ma era incompleto di top e senza confezione e non ci sono etichette di sorta, quindi resterà un mistero. Tanto più che la minigonna è pure un po’ larga, boh...
L’intimo di classe… che non copre un kaiser.
Parti opzionali: Piedi piatti.
Parrucca: Semilong straight light brown - S size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Set intimo pizzi e merletti bianco e viola - DD size (marca ignota), bouquet di rose rosse - SD size (marca ignota).
Sono rimasto particolarmente colpito dalla qualità di questo set intimo, sfortunatamente oltre alla marca ignota… pure come si mette è ignoto. È costituito da una fascia per capelli, da una giarrettiera, poi da un altro pezzo tipo corsetto che si intreccia dietro e si fissa al collo, o almeno così ho supposto. Avanzano 2 lacci che penzolano e non ho idea di dove fissarli. Allo stesso modo la fascia grande coi fiori ipotizzo serva per coprire il seno, e in effetti come ho sistemato il tutto rende abbastanza, ma il dubbio sull’effettiva designazione dei pezzi permane. Qualcuno si sarà perso la foto di riferimento.
E ora qualcosa di nuovo. Laddove le teste originali costano un casino, mi sono trovato davanti questa testa Obitsu50 custom, quindi perfettamente compatibile con lo scheletro, e dato che era abbordabilissima come prezzo ho voluto prenderla per provare. In verità ne ho prese ben 2 per fare degli esperimenti. È una testa molto più manga-style ed è custom perché di norma la Obitsu le vende “bianche” o meglio Whitey in questo caso, quindi tutte le features facciali vanno messe in autonomia. Features che in questo caso sono state applicate come decalcomanie. Contorno occhi e sopracciglia sono infatti, se osservate da vicino, appiccicate trasferendole con acqua suppongo, bocca e arrossamenti vari sono invece dipinti a mano. Il risultato è davvero gradevole, ancor più nella seconda testa, sempre uguale come modello, che però ha tutto dipinto a mano e non applicato. Completa il quadro un paio di occhioni castani da 20 mm inseriti nei canonici alloggiamenti nei quali stavolta sono stati praticati dei tagli per agevolare le operazioni oculari (nella seconda testa, invece, sono stati del tutto rimossi, quindi gli occhi vanno fissati). Oltretutto è arrivata già dotata di un perno per il collo, risparmiandomi di doverlo smontare alla testa ufficiale di Marie. C’è da dire però che, avendo proporzioni diverse, questa testa risulta anche più grande rispetto a quella delle Pink Drops, perciò ho dovuto prenderle una parrucca più larga adeguata alla sua circonferenza di 8 - 9 pollici. Amo il bianco.
Parti opzionali: Testa Obitsu 50-04 Whitey custom face-up (Obitsu), Piedi piatti.
Parrucca: Airy wave white - L size (Himekazura).
Abiti e Accessori: Camicia bianca - DD size (Littlewonder Wardrobe), mutandine bianche con fragole rosse - SD size (marca ignota), occhiali montatura rossa - SD size (marca ignota), occhiali montatura oro - MSD size (marca ignota).
Questa camicia l’avevo comprata eoni fa per Kanai Julialous, che per molto tempo è stata la scusa per “ok compro questi vestiti in scala 1/3, poi se non compro la doll semmai vanno a lei”. Quello che volevo replicare era la classica scena in cui la ragazza si sveglia da sola perché il suo lui se n’è già andato e allora lei si mette la sua camicia, che le sta larga, perché ha ancora il suo odore addosso. Kanai purtroppo si è dimostrata molto riottosa a mettersela, a causa della posizione delle braccia inamovibili. Ora che finalmente qualcuno quelle braccia può muoverle è tutto un altro paio di… maniche.
E aggiungo che questa testa fa davvero un figurone, non pensavo. Sta bene su questo corpo ed è una valida alternativa più kawaii. Contento del risultato, anche la parrucca le sta da Dio.
Devo dire che sono stato abbastanza fortunato. Praticamente tutto quello che le ho comprato alla cieca e che le ho provato indosso le sta sufficientemente bene. Pure le parrucche. Sono molto soddisfatto in particolare di quella media castana, da amante dei capelli lunghissimi non avrei mai pensato di dirlo, ma trovo che le doni davvero molto. Sicuramente è anche perché è più realistica e plausibile di altre.
Data la quantità di pezzi extra in mio possesso, fra busti, l’addome H2, altri piedi e mani alternative, un paio di cosce tatuate e una schiena ordinata in arrivo, sto accarezzando l’idea di recuperare pian piano altre parti di scheletro, stinchi e braccia per costruire un pezzo alla volta una seconda doll. Ci vorrà del tempo e nel mentre chissà che non spunti qualche testa extra...
Siamo arrivati in fondo anche a questa recensione. Se avete letto tutto, complimenti, spero di avervi almeno un po' intrattenuto. Se avete visto le figure e basta, spero almeno vi siano piaciute le foto 😅. Magari a questo punto ci saranno delle sopracciglia alzate e perplesse, ma via, mi avete visto recensire roba più strana. Dal canto mio sono soddisfattissimo del prodotto e non posso fare a meno di pensare, ogni volta che la tolgo di scatola per delle foto, che sia davvero bella vista dal vivo e da vicino, una volta in mano ogni dubbio residuo che avevo è stato spazzato via.
Per ora è tutto, fino al prossimo set fotografico. E a giudicare dal guardaroba ce ne saranno ancora parecchi… e Woody incombe. See you!
(Originariamente pubblicata il 01/12/2018)
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