Dopo il colosso verde, passiamo a una beauty robotica, così prendiamo un po' dalle beauties e un po' dai robot. Ed era tanto che non recensivo un SoC.
Provenienza: Mazinger Angels
Scala: No
Produttore: Bandai
Linea: Soul of Chogokin
Materiale: Die Cast, PVC, ABS
Altezza: 170 mm (ver. Minerva X) (aggiungere 3 o 4 cm in più per la versione Arpia Silen)
Versione: La Sirene de Noir
Versione: La Sirene de Noir
(Click sulle foto per ingrandire)
La Minerva X in questione proviene, come molti di voi sapranno, dal manga di Go Nagai "Mazinger Angels", una sorta di what-if non in continuity con le altre saghe mazinghiane, che vede come protagoniste indiscusse le 4 controparti femminili di Zetto e co., chiaramente ispirato in qualche modo alle Charlie's Angels. Pure se quelle erano 3.
Minerva X, che in questa incarnazione non è autonoma, è pilotata da Maria Fleed tramite onde psichiche e, almeno sulla carta, è la più forte dei 4 robot del gruppo.
La colorazione standard del mecha da lei pilotato (anch'esso in grado di passare alla modalità Sirene) sarebbe un viola chiaro, questo:
Per una volta, però, ho mirato al recolor perché a mio avviso più accattivante, contrariamente al 99% delle volte.
E in effetti, questo recolor, un senso ce l'ha anche, perché con la livrea milanista è presente il prototipo del Minerva X, ovvero il Proto-Minerva.
Quindi questo di fatto sarebbe il SoC del Proto-Minerva, anche detto, nell'altra modalità, La Sirene de Noir.
La scatola è un po' malconcia, ma tant'è...
Va detto subito, però, che la confezione è un po' bugiardina, eh. Ci mostra un robot NERO e ROSSO metallizzato davvero fighissimo, ma il contenuto non rispetta appieno le scelte cromatiche così pubblicizzate. Probabilmente la superficie metallizzata riflette il nero che ha intorno, o più probabilmente la foto è artefatta (ha pure la scritta Mazinger Angels al contrario...). #PubblicitàIngannevole
Il robot, in realtà, ha le parti rosse che sono rosse e arancioni, mentre il corpo, anziché nero, vira più sul grigio scuro metallizzato. Comunque bellissimo eh.
Vediamo il contenuto:
Nel suo sarcofago di polistirolo, ben imbustato, sta il robot privato delle mani.
Poi abbiamo:
-la basetta nera;
-Il manualetto (1 foglio piegato) in b/n e l'adesivo da applicare alla basetta col nome di Minerva X;
-un blister con la testa e la "coda" della versione Sirene;
-un altro blister con tutto il resto degli accessori, cioè:
-i 3 pezzi del supporto per la basetta;
-2 mani a pugno chiuso;
-2 mani aperte;
-2 mani artigliate per la versione Sirene;
-2 piastre pettorali per la versione Sirene;
-la Mazinger Blade.
E ora vediamo il modello in sé, cominciando dalla versione normale:
Anche lei a livello di groviera dietro sta messa bene, con tutte quelle viti scoperte.
Di fatto è un remold/recolor del GX-09, cioè uno dei primi SoC, con tutti i suoi limiti.
L'unica differenza rispetto ai vecchi mold di queste Mazinger Angels, è la presenza dei tacchi al posto dei piedi "piatti", che le rende non solo più alte e slanciate, ma anche più sexy.
Vorrei spendere 2 paroline anche sulla basetta. Abbastanza scialba, o meglio, non è "personalizzata". È paro paro quella del GX-08 Aphrodai A. Il che vuol dire che ha un sacco di scanalature, buchi e reggi-qualcosa che non trovano un effettivo corrispondente nei pezzi del modello.
Per esempio ci sono i punti per appoggiare i missili pettorali del GX-08 che qui... sono semplicemente assenti.
Di contro non c'è lo spazio per appoggiare i vari pezzi extra da Sirene.
Pure le impronte dei piedi sono quelle dei vecchi modelli senza tacchi. Quindi insomma... un po' deludente.
Anche la spada la puoi infilare dietro, ma la punta non ha un buco dove andarsi a infilare per stabilizzarsi e quindi tende a scorrere via.
Ecco le foto su basetta. Non mi andava di stringere i pezzi, quindi gli incastri sono approssimativi. Tantomeno ho voluto incollare l'adesivo:
Vediamoci ora bene un po' di dettagli, soprattutto per quel che riguarda la verniciatura (ditate a go go ovviamente... devo comprare dei guanti):
Coscia arancione e coscia rossa. Dettaglio del "tatuaggio" a cuore.
Stesso motivo a cuore sulle braccia:
La verniciatura dà l'idea di essere "fragile", preferisco evitare sfregamenti.
Comunque lo sculpt è buono, anche se ormai abbastanza datato. La qual cosa si nota a mio avviso soprattutto sulle articolazioni dei gomiti e delle ginocchia che una volta piegate risultano abbastanza antiestetiche. Oggi probabilmente sarebbe possibile ottenere altre soluzioni. Il modello è sostanzialmente un blocco di zama eccezion fatta per le mani a estrazione, per le piastre pettorali e per la testa.
Parlando di mani... altro grosso difetto di questo modello, costruttivamente parlando. Sono di gomma semidura e lo snodo, anziché essere in metallo facente parte del braccio, è incluso nelle mani stesse. Quindi abbiamo tutte le mani che finiscono con le sfere del polso da infilare e soprattutto tirare via a forza dal buco nel braccio. E ruotarle pure.
Ogni volta che si sostituiscono o si posano ruotandole nella loro sede, si ha il terrore che lo stress rompa quei pochi mm di materiale lasciando la sfera incastrata nel braccio. Si poteva fare molto di meglio. Ennesima conseguenza dell'uso di un mold concettualmente vecchio nelle soluzioni.
Passiamo un po' alla mesa in posa:
BREAST FIRE!!!!
DOUBLE BREAST FIRE!!! (col GX-45)
Con la Mazinger Blade (mea culpa, impugnata al contrario col copriguardia dentro). La mano aperta assolve al suo ruolo, ma si sente un po' la mancanza di una mano appositamente studiata per impugnare la spada.
Rocketto Puuuuunch! (non si stacca)
Servi della gleba:
Ma in realtà si vogliono bbbene. Certo coi tacchi si fa presto a far fare la figura del nano allo zetto...
Nonostante i tacchi, il modello risulta ben stabile in piedi e ben saldo in posizione.
La posabilità soffre principalmente a causa delle origini del modello, che, risalendo all'era dei primi SoC, non offre 'ste grandi soluzioni atte a mantenere mobilità senza sacrificare estetica.
È infatti il caso dei gomiti e delle ginocchia e in parte anche delle caviglie, come dicevo prima, che possono piegarsi anche di molto (180° praticamente per i gomiti), ma che con quelle specie di dischi risultano abbastanza inguardabili.
Di contro le articolazioni delle spalle e delle anche sono salvaguardate dal punto di vista estetico, ma molto vincolate sul piano dell'escursione.
Per capirsi, le braccia di Minerva X (e delle sue gemelle) non andranno mai orizzontali verso l'esterno. Nella posa del Breast Fire hanno già raggiunto il massimo angolo di estensione.
E anche le gambe possono ambire a ben poche spaccate.
Il corpo offre una leggerissima rotazione a destra e sinistra a livello del bacino, ma veramente di una manciata di gradi.
Il collo è montato su un perno a sfera e gira senza grossi problemi, ma non esiste articolazione collo-testa.
Caviglie e polsi, essendo anch'essi a sfera, ruotano più o meno come si vuole, ma con poca inclinazione laterale e con molti sudori freddi per i polsi, come già detto.
Passiamo ora alla sua versione ispirata all'arpia Silen/Sirene di Devilmaniana memoria. Basta sostituire qualche pezzo e aggiungere la coda, et voilà:
Data la sua natura portata per il volo, la testa alternativa ha anche un ulteriore snodo collo-testa che permette di inclinarla più all'indietro. Le ali ivi montate, poi, grazie ai ben visibili snodi a sfera, permettono discrete pose dinamiche e aerodinamiche.
Per il resto valgono le stesse considerazioni in temini di posabilità e di sculpt dette prima, con l'aggiunta obbligatoria che in questa versione è figa da paura.
Cara Bandai... a quando una Wingle degna di tal nome? Ma soprattutto a quando un Mazinkaiser SKL SoC a cui affiancarla? Grazie.
Per ora è la cosa più vicina che c'è, tocca accontentarsi.
Go Nagai c'ha proprio la fissa coi capezzoli... il dramma è che disegna le tette delle donne come quelle dei suoi robot...
Belli i dettagli del reattore, della coda e di quelle specie di "costole" che le cingono i fianchi. Un paio di buchi sulla schiena servono al fissaggio di questo pezzo posteriore, anch'esso posabile con varie inclinazioni tramite un cardine.
Si perdoni il photoshopping poco nascosto.
E si torna a parlare di basetta. Il fatto che non permetta pose "di volo" è un ulteriore minus da mettere in conto. Peccato.
Comunque in definitiva, per quanto impalato, limitato e di vecchia concezione (un po' di innovazione, a parte i tacchi, potevano pure farla sulle articolazioni rispetto alle controparti della saga principale, ma si vede sono voluti andare proprio al risparmio), il modello è esteticamente appagante in questa livrea e sexy al punto giusto. Soprattutto la resa coi pezzi extra fa passare in secondo piano i vari difetti fin qui elencati.
Mi è sempre piaciuto e sono contento che finalmente sia entrato a far parte della famiglia, al giusto prezzo. Mazinga si sentiva solo.
Sono in dubbio sulle altre Mazinger Angels, credo che l'arpia Silen, qui, sia la migliore del quartetto (in tutte le loro ricolorazioni e versioni) e potrei anche ritenermi soddisfatto così.
Alla prossima!
(Originariamente pubblicata il 18/10/2016)
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