venerdì 24 aprile 2020

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Finalmente torno a fare un po' di foto dopo un periodo di forzata interruzione. E quale miglior occasione di ricominciare se non con questo atteso modello?
Quali luci (led) e ombre il robot diversamente terrestre porterà con sé?

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Provenienza: Ufo Robot Grendizer
Scala: No
Produttore: King Arts
Linea: Diecast Figure Series
Materiale: PVC, ABS, Diecast (LOL)
Altezza: 250 mm
Versione: Limited Edition con TFO
Note: Custoffable

(Click sulle foto per ingrandire)

Il Prosciutto di Parm... La cinese King Arts (e ditemi che i loghi non sono uguali), si è affacciata sul mercato robotico relativamente di recente e si è fatta subito conoscere principalmente per 2 cose.

Per l'impressionante bellezza estetica dei suoi modelli e per aver chiamato la linea con un altisonante "Diecast Figure Series", che ha subito fatto sbavare come un lama tutti gli appassionati dei modelli in pesante metallo, salvo poi constatare alla prima uscita, Mazinga Z, che di metallo è tanto se ci sono le viti e le calamite. E pare qualche pezzo sepolto sotto una copertura di plastica, ma irraggiungibile alla vista e al tatto. C'é? Non c'è? Il gatto di Schrödinger è vivo o morto?
Misteri della fisica quantistica.

Molte altre sono le caratteristiche dei modelli di questa casa, che ci tengo a sottolineare, una volta tanto, regolarmente licenziataria dei marchi che sfrutta nonostante la nazionalità.
Presenza di led, meccanismi interni con corazza removibile, tutte cose mutuate da altre linee e già viste, non di meno gradite, con pro e contro come andremo a vedere più avanti.

Purtroppamente però, i modelli KA costano notoriamente un rene, un rene e mezzo, quindi non è sempre facile approciarli o progettarne l'acquisto.

Nella mia collezione, a differenza di tanti miei colleghi, i classici, o meglio la reiterazione degli stessi, è alquanto limitata.
Ho solo un Goldrake, robot a me tanto caro, risalente ad una vita fa, l'ormai vintage GX-04S Bandai.

Cercavo da tempo una reinterpretazione più accattivante/moderna del robot della mia infanzia, non essendo un fanatico dell'anime perfect, ma per ora ero rimasto a bocca asciutta.
L'Infinity è solo un kit di montaggio al momento, la reinterpretazione di Fewture è troppo estrema pure per i miei gusti e mi aspettavo molto di più da Sentinel, che invece mi ha deluso con un Grendizer sì carino, ma niente di più, anche se trovo molto originale la loro versione vestibile dello Spazer.

King Arts ha subito colpito il mio senso estetico e destino ha voluto che si palesasse l'occasione incredibile di un prezzo altrettanto incredibile, quindi eccoci qui.


Cominciamo con ordine dalla confezione. Il modello mi è arrivato nel suo brown box protettivo originale:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

La presenza di tutto quello scotch è dovuta alle protezioni in plastica per gli angoli, sempre gradite durante una spedizione, che ho rimosso.
Nel lato inferiore della scatola, che non si vede, è presente un adesivo col TFO a indicare l'edizione limited.

La scatola vera e propria è invece la seguente.
Che poi mi chiedo... perché 067? Quanti modelli ha fatto prima KA??

Si notino comunque gli adesivi legittimi e i copyright alla Dynamic Planning e ad un certo signor GO NAGA... fa un po' ridere anche il fatto che pure sulla confezione ti scrivano "Oh, le foto sono di un prototipo, potrebbe non essere così il prodotto finale".
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Fronte e retro (un po' acciaccato).
Uno dice, da che lo distingui il fronte dal retro, ché sembrano entrambi un fronte?
Dal fatto che il fronte si apre a libro avendo una cover fermata con 2 magneti.

TAAAC!
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Da una parte si vedono i dettagli del modello e le sue possibilità, normalmente delegate appunto al retro di una confezione:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Dall'altra c'è l'illustrazione dei meccanismi interni del robot:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

fissata con lo scotch, e se la alzi finalmente ti trovi faccia a faccia col Grendy di King Arts:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Mi piace questa scatola. Da chiusa è a sviluppo orizzontale, da aperta invece si sviluppa verticalmente, cosa che di fatto indica che il robot ha una certa altezza.
Sono sempre rimasto deluso dagli unboxing dei Gundam Metal Build Bandai, perché hanno queste confezioni rettangolari stilosissime con foto e scritte per verticale e poi le apri e scopri che il robot, in altezza, occupa il lato minore e il resto sono accessori.


Vediamone il contenuto, ordunque!
All'interno della scatola trovano alloggio 2 blister in plastica sovrammessi, astenersi amanti del polistirolo. Entrambi i blister hanno ovviamente una copertura trasparente, che altrettanto ovviamente ho rimosso a favore di camera.

Primo blister:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Qui troviamo il Grendizer, con tutte le sue plastichine a protezione dei colori fra ginocchia e cosce, bacino e addome e giro giro intorno agli avambracci a separare la corazza dalle lame dei magli perforanti.
Oltre a lui abbiamo anche:

-Altre 2 paia di corna, cromate e trasparenti, in aggiunta a quelle sfumate opache già montate;
-Altre 3 paia di mani, impugnatura arma stretta, impugnatura arma più larga, mani aperte, in aggiunta ai pugni chiusi già montati;
-2 effects di propulsione per i magli perforanti;
-1 effect per il Tuono Spaziale;
-Il TFO pilotato dall'amico Koji e presente solo nell'edizione limited/exclusive/special, chiamatela come volete;
-Infine... OMMIODDIOOOH 😱 quante stracavolo di pile lillipuziane ci sono là sotto?!? Per Vega!


Secondo Blister:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Qui sta invece parcheggiato il Double Spazer/Goldrake 2 (la vendetta), con gli alettoni verticali smontati per risparmiare spazio.
Oltre a lui:

-Il Double Harken/le Alabarde Spaziali (non il gruppo musicale), separate;
-Il giunto che permette di unirle in una singola arma;
-Le lame, sia in versione arma, sia in versione "sul robot", con colorazione cromata anziché satinata bicolor;
-Un utile arnese griffato King Arts, atto a separare le parti e ad attivare interruttori.

Non si può certo dire che King Arts non abbia fornito una certa varietà di scelta per il proprio modello.

Infine, ovviamente, il libretto di istruzioni:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]


Estrarre il robot, o quantomeno scegliere da dove prenderlo, a causa della sua natura spogliarellista, non è proprio facilissimo, ma una volta fuori, questo è quello che si presenta all'acquirente:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

C'è poco da dire. È bello in maniera sbalorditiva, poi ovviamente son gusti.
Noto ora, postando queste foto, un dettaglio al quale non avevo prestato particolare attenzione. Il fatto che Goldrake sia rivestito da un'armatura che sta insieme magneticamente, un po' agganciandosi al corpo del mecha, un po' all'altra metà del pezzo, fa sì che sul robot non siano presenti fori di viti, tappini e viti in generale (delegati alla versione naked).
Il ché gli rende una discreta pulizia a 360°, fatte salve le linee di giunzione delle varie componenti del guscio, che tagliano il mecha a metà sul piano laterale. Ma "meccanicamente" ci possono anche stare, non le trovo particolarmente fastidiose, a livello visivo almeno.

Sul Goldrake "vestito", però, voglio tornare in seguito. Ora affrontiamo la questione senza veli.


Come detto, i mecha prodotti da King Arts hanno tutti, finora almeno, la caratteristica di poter essere spogliati della corazza per rivelare i meccanismi interni.

Per simulare le vecchie illustrazioni, che mantengono la sagoma del robot nella sua interezza, si può lasciare la metà posteriore del guscio montata (anche se non tutte le parti, prive del complementare, restano facilmente in posizione), ma dato che i meccanismi riprodotti sono a tutto tondo, ho deciso di togliere tutti i pezzi lasciando Goldrake nudo come un verme.

I pezzi in questione sono questi:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Davvero tanti. L'operazione è comunque molto semplice e veloce, non è nemmeno necessario lo strumento fornito, che, di fatto, è invece essenziale per altre operazioni.

Visto che ci siamo, vorrei concentrarmi un attimo sull'interno del pezzo dell'addome (in questa foto, la parte sulla schiena):
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Al suo interno si possono notare degli "ammortizzatori" che permettono alle sezioni alle estremità di rientrare verso l'interno, cosa assai utile per inclinare il corpo di Goldrake in avanti e all'indietro.


Denudato di tutto ciò, ecco quel che resta. Presto, che prende freddo:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Allora... che dire. Scolpito e colorato molto bene, non senza minime sbavature. Però trovo un po' antiestetico quel perno fra bacino e addome, ma comprendo il compromesso fra estetica e capacità di inclinare/ruotare il corpo.
È probabile pure che si possa ridurre incassandolo, dato che le istruzioni parlano anche di estrazione, quindi sarà possibile pure l'operazione inversa, solo che... è tutta plastica.
Il robot di per sé non è leggerissimo, ma certo non è un peso massimo. Tutti i perni a sfera sono in plastica e sottoporli a torsioni, compressioni e altri stress non credo giovi molto alla longevità del modello, quindi non voglio arrischiarmi a pericolosi esperimenti per la scienza.

Parlando invece della configurazione in sé, non sono un grande fan dei robot coi meccanismi in vista. Finché è una gimmik che non comporta contro la accetto volentieri, ma alle volte, come in questo caso, c'è un prezzo da pagare.

Penso, inoltre, siano davvero in pochi coloro che esporranno questo modello nature, anche perché con la corazza la sua bellezza aumenta esponenzialmente, ma principalmente trovo che King Arts, nel suo voler copiare i DX di Bandai, abbia fatto un po' le cose a metà. Ma la metà sbagliata.
Questo Goldrake o lo esponi vestito o lo esponi nudo, al massimo nudo solo frontalmente, ma l'avere un modello coi meccanismi a vista ha senso, a mio avviso, se puoi fare un'esposizione con la sezione a metà, tipo a sinistra con la corazza, a destra coi meccanismi. Come col DX.

Purtroppo, però, i pezzi di armatura che costituiscono bacino, addome e torace, non prevedono la possibilità di dividersi a mezzo negando completamente questa possibilità.

Inoltre non ci sono mani "nude" e nemmeno la testa mostra i suoi meccanismi. Questo perché King Arts ha ben pensato, con astuta manovra commerciale, di includere "tutto il resto" nella confezione dello Spazer, per invogliarne l'acquisto da parte di chi ha già preso il Grendy.
Ecco perciò che, insieme al piatto da pizza volante, troveremo incluse tutte le mani qui presenti in versione nuda, la testa completamente naked e pure a metà nella limited, inoltre, udite udite, un collo che permette di piegare la testa più all'indietro in modo da avere la corretta posa di volo a faccia in avanti.
Il tutto al costo di un altro rene. Parecchio impegnativo.

Che poi, di nuovo, cosa te ne fai di una testa divisa a metà (anche se è un di più) se il corpo non puoi dividerlo?
Insomma, decisamente su questo fronte si è giocato un po' sporco, ma del resto così fan tutti.


Vabbè, procediamo oltre e parliamo di pile.

Come si vede nella foto di spalle, fra le scapole del robot è presente un vano con interruttore. Benedetto sarà il giorno in cui per questo tipo di robot, prevederanno un solo vano pile, ma quel giorno non è oggi.
Lo sportellino in questione serve a contenere le 3 pile più grosse e alimenta la luce del petto. Ovviamente l'interruttore può essere acceso e spento solo togliendo la copertura della schiena, altrimenti risulta irraggiungibile.
Un altro vano pile è quello relativo agli occhi e vi si accede rimuovendo la cresta chiodata della testa di Goldrake, fissata magneticamente in posizione. Molto comodo, considerando che è anche la luce che tendenzialmente viene accesa con più frequenza:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Anche qui vanno 3 pile, quelle piccole. Metterle ricorda molto una sessione di gioco all'Allegro Chirurgo, ma con un po' di pratica riuscirete anche voi a togliergli le farfalle dallo stomaco senza grossi problemi.

Problema comune a tutti i robot con gli occhi laser, è che da spenti sono morti. Hanno questi occhi bui senza vita, ma nemmeno puoi tenerli perennemente accesi... ed è un peccato.
Nessuna testa alternativa con gli occhi dipinti, purtroppo.

Ultimi, ma non per complicazione, sono i vani pile delle braccia, anch'essi sotto la corazza:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

QUI lo strumento fornito si rende indispensabile. Lo sportellino è a incastro anziché avvitato, quindi è necessario far leva per toglierlo. Altre pile microscopiche da inserire, ma soprattutto un interruttore nell'ordine dei nanometri per il quale lo pseudo cacciavitino assolve perfettamente allo scopo.

Altro piccolo appunto stradafacendo. Qui si vede bene il gomito e la forcella che lo tiene agganciato al braccio, utile a sganciarlo per applicare l'effetto della propulsione. Problema... a qualcuno la forcella non fa abbastanza forza ed essendo rotonda, l'avambraccio finisce per girare come le pale di un elicottero senza alcun attrito a tenerlo in posizione.
Dico io, c'è già la rotazione del bicipite per ruotare tutto il braccio, non bastava fare questa forcella quadrata invece che tonda per ovviare così sul nascere a un problema del genere (che per fortuna, per ora, non mi riguarda)? Andiamo avanti.

Accendiamo tutto! Improvvisamente Goldrake prende vita:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Tutto un altro vedere, non c'è dubbio a riguardo. Si nota poco, ma la luce del braccio parte dal polso verso il gomito ed è visibile riflessa sul bicipite e sulla spalla.
Ho il sospetto comunque che le pile in dotazione non fossero proprio carichissime. Al di là della luce non proprio abbagliante delle braccia, anche quella del petto dopo qualche accensione, ha cominciato a farsi fievole.
E comunque le istruzioni sconsigliano di tenerle accese per più di 10 minuti. Sigh.


Approfitto del robot ignudo per parlare anche di articolazioni. Cominciamo dalla parte superiore del corpo:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

La giunzione testa-collo ha una buona escursione essendo montata su un perno a sfera, come anche tutto il resto in effetti, ma Goldrake, per le pose di volo, necessita di poter piegare indietro la testa di parecchio, cosa non proprio riscontrabile su questo modello.
Il perno della spalla è fissato a una semisfera che permette quindi inclinazioni verso il petto e verso la schiena. La spalla si apre a 90° esternamente e ruota tranquillamente in tutte le direzioni.

Per quel che riguarda le braccia:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Il bicipite ovviamente ruota su se stesso.
Purtroppo il gomito, a singolo snodo, non permette inclinazioni superiori ai 90°.
Il polso è anch'esso un perno a sfera nel quale si possono inserire facilmente le varie mani, di materiale più morbido, libere di ruotare e inclinarsi a sufficienza.


Scendiamo un po':
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Per quel che riguarda il torso del robot nulla da dire, massima mobilità sia in inclinazione frontale, che laterale, sia in torsione. OVVIAMENTE c'è da considerare che stiamo parlando del robot nudo, l'aggiunta dell'armatura esterna ne limita giocoforza la posabilità.


Il bacino:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Classici doppi snodi a sfera, che permettono l'estrazione delle anche per far sì che l'aggiunta della mutanda non infici più di tanto le possibilità di posa.

Purtroppo anche le ginocchia, unica articolazione a scatto di tutto il modello, non superano il minimo sindacale dei 90°, rendendo le pose inginocchiate abbastanza inutili:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Il che, per me, è davvero un peccato.

Infine parliamo di caviglie:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Sotto la parte a righe c'è un perno a sfera (ma và?) che permette al blocco del piede di muoversi liberamente (salvo armature). Il blocco stesso prevede un'inclinazione del piede verso l'interno tramite una cerniera.
Un'ulteriore cernierna permette alla metà anteriore del piede di piegarsi e proprio per questa caratteristica, l'armatura che ricopre il piede è l'unica che si fissa a scatto alle 2 metà.

Chiudiamo qui la questione Goldrake nudo, rimettiamogli la corazza che lo protegge dagli attacchi dei vegani e andiamo a vedere un po' di parti alternative, tipo le corna.

Come abbiamo visto, in totale ne sono disponibili 3 paia.

La versione colorata opaca:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Quelle trasparenti, che per effetto lightpipe si illuminano quando si accendono gli occhi, davvero molto sceniche:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

E infine quelle cromate, che per l'occasione ho abbinato anche alle lame dell'alabarda spaziale cromate:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Bellissimo in tutte e tre le salse. Quanto ci guadagna vestito è inutile ribadirlo.
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

A proposito di braccia:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Tutte le lame, come si vede nelle foto da nudo, sono montate sugli onnipresenti perni a sfera. Molto solide in posizione, possono muoversi pressoché ovunque, quindi, mutuando di nuovo la soluzione di Bandai sfruttata con l'SRC, le lame possono farsi da parte lateralmente per permettere al braccio di piegarsi senza gli inestetismi orrendi delle non-soluzioni trovate da CM's e copiate bovinamente da Future Quest. Cristo, non mi ci fate ripensare...

Infine il bacino/la mutanda:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Sono presenti 2 gonnellini che si inclinano per agevolare la gamba nei suoi movimenti. Uno di essi si è scollato mentre lo piegavo e posso dire che questo è l'unico "problema" (risolto con Attack) di montaggio del modello che ho riscontrato sulla mia copia. Ho letto di molti a cui la V sul petto si stacca ecc, per fortuna non è stato il mio caso, ma immagino che anche lì un po' di colla possa risolvere tutto.


Ma di molta altra colla questo modello avrà bisogno nel tempo, se non altro per rinforzarne i maledetti perni a sfera.
Tiriamo un po' le somme fino a qui.

A livello di sculpt, dettagli e verniciatura, siamo su livelli decisamente alti. Goldrake risulta bellissimo da guardare, con parti lucide e traslucide, le imperfezioni del colore sono minime e microscopiche.
Anche per quel che riguarda lo stile, non si tratta di un restyle pesante, è Goldrake come l'abbiamo conosciuto in televisione, solo con molti dettagli in più che lo rendono a suo modo, più vero, più realistico. Piace, non piace, quello sta alla sensibilità personale, per quel che mi riguarda, mi piace davvero molto.

I problemi di questo modello stanno nella sua posabilità. Ed è buffo, perché da una parte qualcosa è stato sacrificato in favore della medesima, come ad esempio gli inestetismi della parte del torso nudo per evitargli la rigidità dei DX Bandai, dall'altra gomiti e ginocchia che non vanno oltre i 90° rendono la gamma di pose molto più limitata di quanto non si pensi.

In subordine, le articolazioni non sono affatto forti come ci si aspetterebbe da un modello di questa fascia di prezzo. Tutti perni a sfera ad attrito salvo le ginocchia a scatto e i piedi incernierati.
Laddove non posso lamentarmi in generale, busto solidissimo, gomiti, polsi e collo ok, i problemi personalmente li ho su 3 punti critici. I più critici in un modello.

Caviglie, anche e spalle.

Le spalle per ora reggono, ma appena il peso aumenta, anche solo quello dell'Alabarda Spaziale, dopo poco cominciano a far calare le braccia di qualche grado.
Le caviglie e le anche, entrambe cedevoli sotto il peso di Grendy, rendono ahimè instabili pose troppo squilibrate e dinamiche, casualmente quelle che piacciono a me...
Servirà senza dubbio un gran lavoro di rinforzo con la tecnica segreta della goccia di colla...

Altro impedimento, non tanto alla posabilità, quanto alla messa in posa, è l'armatura. Le calamite che tengono i pezzi insieme non sono proprio questa forza della natura, e nel mio caso in particolare, complice il movimento delle gambe, ogni 3 per 2 la mutanda si separa in 2 e mi tocca riagganciarla. Un po' tedioso, ma si può soprassedere.


Bene, ora che ho elencato un po' di difetti del prodotto King Arts, continuiamo a rifarci gli occhi e passiamo alle armi:

DOUBLE HARKEN!/ALABARDA SPAZIALE!
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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Mi si perdonerà se non ho montato le lame cromate, ma preferisco di gran lunga la versione satinata.

Come si vede, l'alabarda, nella sua interezza o dimezzata, può essere inserita nel foro lasciato dalla lama una volta tolta dal petto. Ciascuna alabarda ha un tappino all'estremità che ne nasconde il perno.
Tappini che vengono poi rimossi e sostituiti da quello che permette di unire il tutto in un'unica arma.
L'inserimento nelle mani non presenta alcun problema essendo le stesse sufficientemente morbide da permettere lo scorrimento dall'asta in scioltezza.


RAGGIO ANTIGRAVITA'!
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Con la V rossa, fa tutto un altro effetto rispetto alla versione nuda. Davvero evocativo.


SPACE THUNDER!/TUONO SPAZIALE!
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E niente, le pile mi sa che sono proprio fiacche...

L'effect del tuono ha la base magnetica e si aggancia saldamente sulla cresta di Goldrake.


SCREW CRUSHER PUNCH!/MAGLIO PERFORANTE!
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DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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Piegare le lame in avanti è un'operazione abbastanza semplice. Il peggio che può succedere è che una esca dalla sede del perno, immediatamente reinseribile.
L'unico impedimento può essere costituito dal pollice sporgente, ma è sufficiente posare meglio la mano.

Per quel che riguarda l'effect, che le fiacche pile non illuminano a dovere, si deve estrarre a forza l'avambraccio, gomito compreso, e interporre fra le parti l'effetto speciale. La sua trasparenza dovrebbe essere sufficiente a trasportare la luce fino alla periferia delle fiamme.

DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Togliendo infine la mano, si può piegare tutto il comparto lame a formare il Crusher Punch e anche tutte le altre varianti a seconda dell'inclinazione, come lo Screw punch.



Ma Grendizer non è il solo inquilino della confezione, diamo il giusto spazio anche al Double Spazer, pure lui in plastica, ovviamente.
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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Anche lui molto ben realizzato. Sculpt e dettagli eccellenti, un po' di difettucci sulla stesura del nero dell'alettone. Le ali hanno cerniere a scatto nella connessione col corpo centrale e ad attrito dalla parte delle estremità.

Le lame cicloniche, senza sorpresa, si agganciano a formare il Double Cutter.
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Ovviamente, per illuminare tutti i possibili reattori, anche il Double Spazer ha la sua buona dose di scomparti nascosti da sportelli magneticamente fissati. Mi sono rifiutato di inserirle però, ne andava della mia vista e del mio senno...
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Posa compatta:
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E pronto all'agganciamento.
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Il blocco di aggancio viene fissato sia magneticamente che ad attrito tramite un buco nella schiena, a livello dell'addome, ottenuto togliendo uno sportellino sempre fissato tramite calamita al robot.
Ed ecco il risultato:
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DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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Sicuramente di impatto, anche se ho sempre preferito il disco di Goldrake a questo suo surrogato. Avrei voluto regalare qualche posa un po' più dinamica, ma le caviglie non ne volevano sapere di assecondare questo mio desiderio.

In posa di volo:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]


Posa ottenuta praticamente distendendolo inclinato su una scatolina.

Ora più che mai si sente la mancanza, GRAVE, di una basetta per questo modello.
Di nuovo, sì, tutte le basette che vuoi saranno incluse con Spazer vari ed eventuali, in grado di sostenere pose di volo perfino, ma chi come me non ha intenzione di comprarsi l'intero garage di Goldrake è destinato a rimanere a bocca asciutta. Con le articolazioni che si ritrova avrei davvero ben gradito un sostegno anche solo per tenerlo in piedi o sollevato da terra, qualcosa dove parcheggiare TFO e Double Spazer. Niente, tutto incluso col discone. È ormai prassi per molte case, costringerti all'acquisto degli altri componenti con la tentazione di pezzi extra/alternativi, però permettemi di dire, che palle.


E a proposito di parti extra, diamo un'occhiata anche al TFO incluso in questa limited edition. Nulla di che a livello costruttivo, ma un complemento che alla fine male non fa (ad avere dove parcheggiarlo...):
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

Qualcuno vuole una tartina?
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]

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Infine, degno confronto fra il vecchio e il nuovo che si avvicendano. Sigh, lo amo ancora:
DIECAST FIGURE SERIES DFS067 - UFO ROBOT GRENDIZER [by KING ARTS]


Quindi, in definitiva, un modello che ha indubbiamente dei problemi sul piano della posabilità, della tenuta delle articolazioni, del fissaggio dell'armatura, della necessità di un mutuo per le pile, delle mancanze colmabili solo con l'acquisto del pacchetto completo di cui, il solo Goldrake, non è che la prima portata.

Eppure a fronte dei problemi fin qui elencati, lo guardi e come per magia tutto passa in secondo piano di fronte alla bellezza estetica e alla cura dei dettagli, alle dimensioni generose e alla varietà di possibilità offerte.
Ognuno di noi ha una bilancia immaginaria su cui pesa pro e contro di un potenziale acquisto. Materiali, posabilità, estetica, costi, fedeltà alla controparte animata, ecc. Tutto varia a seconda del peso specifico che assegniamo a ciascuna voce.
Io personalmente prediligo posabilità ed estetica su tutto e il peso dell'estetica in questo caso sfonda la bilancia a favore del modello in questione. Questo per me è Goldrake, IL Goldrake.

Vale i prezzi spropositati che chiedono? Probabilmente no, ma per cifre più contenute, come di recente è capitato, allora avrete un modello che vi riempirà gli occhi, a prezzo di rinunciare all'idea di giocarci spesso.

(Originariamente pubblicata il 11/04/2020) 

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