Amici miei, sono Peter Rei comandante del roboooo... no, quello era un altro mi sa.
Preparate i giga, perché sarà una recensione piena di foto. Strano, eh?
Provenienza: Gundam Seed
Scala: 1/72
Produttore: Mo Show
Linea: Metal Build Plus
Materiale: Die Cast, ABS
Altezza: 260 mm
(Click sulle foto per ingrandire)
Ovvero quando Cina fa rima con qualità... no ok, non fa rima, ma il concetto si capisce.
Per chi fino a ieri abitava su un Side, facciamo il recap veloce.
Mo Show, assolutamente priva di diritti e licenze, si è tirata fuori un modello che fa invidia a Bandai, riprogettando e rimpicciolendo il Perfect Grade dello Strike, spostando la leva dei dettagli a fondo scala e infilandoci uno scheletro in metallo simil Metal Build, con la differenza che questo è alto il 50% in più di un Metal Build Bandai perché siamo nella scala 1/72.
Dopo l'intenzione iniziale di chiamarlo Strike Gundam spudoratamente sulla scatola, è stato ribattezzato Mecha Warrior, solo che alla prima uscita, da linguisti eccellenti quali sono, hanno scritto sulla basetta "WORRIOR"...
Con la V.2 hanno corretto per fortuna.
Per quel che mi riguarda, a parte qualche kit di un secolo fa in giro per casa, non colleziono Gundam. Prediligo principalmente i Super Robot, ma mi piacciono molto a livello estetico svariati modelli della saga. Di costruire kit, però, non se ne parla e se uno parte a collezionare Metal Build non finisce più... e costano pure una fucilata. Ma non è tanto quello, quanto il fatto che li trovo un po' troppo piccoli per i miei standard.
MA! Per questo, date le dimensioni generose e i dettagli, ma soprattutto il rapporto qualità/prezzo allucinante, si doveva fare l'ennesima eccezione (del resto sono pieno di aerei con le gambe).
E l'ho fatta. Dalla Cina con furore quindi, vediamocelo nel dettaglio.
Nonostante le dimensioni ragguardevoli rispetto a un Metal Build, la scatola con cui arriva ha praticamente le stesse dimensioni, grazie a un sapiente uso degli spazi (anzi, gliene avanza pure xD):
È comunque uno scatolozzo notevole, bella l'illustrazione davanti, non vi sono altre foto o disegni del modello in giro. Sul retro solo scritte in cinese.
All'interno tutti i pezzi trovano alloggiamento in un blocco di polistirolo double face chiuso da 2 coperchi di plastica trasparente:
Da una parte troviamo lo Strike Gundam, il beam rifle e il corpo centrale dell'AQM/E-X01 Aile Striker Pack. Nei buchi a sinistra delle gambe, se si notano, vi stanno rintanati i 2 pugnali da combattimento "Armor Schneider" e il cacciavite che viene dato in dotazione per l'apertura del vano pile.
(Si noti anche il libretto, 3 pagine ripiegate fra di loro, che spiega la mobilità delle articolazioni e i vari collegamenti e agganciamenti fra le componenti)
Dall'altro lato troviamo invece la basetta di sostegno (con la scritta corretta, anche se Mecha Warrior è un po' anonimo), composta da braccio e da base, sotto la quale trovano alloggio le ali dell'Aile Pack. Il resto delle componenti sono lo scudo, le 2 spade laser, le 2 else di spada laser senza lama e lo spadone Grand Slam nella scanalatura a destra.
Il tutto estratto:
Facciamoci, tanto per cominciare, un giro del modello "nudo" e senza orpelli:
Prima impressione: il modello... è esageratamente fantastico. Dettagliatissimo, grande, pesante, solido, posabile, ottimo sculpt, ottima verniciatura, ottimo tutto.
Le lodi si sprecano, davvero, niente da dire sotto nessun punto di vista.
Scendiamo nei dettagli per renderci conto della cura con cui è stato realizzato:
La testa è fantastica, gli occhi sono trasparenti per permettere il passaggio della luce dei led, come vedremo poi. Certo, va detto che senza illuminazione sono un po' spenti:
La spalla ha svariate parti mobili, il reattore a scomparsa, la parte superiore che si alza e anche i pannelli frontale e posteriore sono a molla per agevolare il movimento delle braccia:
Aricolazione superiore: la mano è completamente articolata, falange per falange, il polso ruota a scatti e si piega a 90° dalla parte del palmo (ma non dalla parte dorsale). La parte superiore dell'avambraccio scorre accompagnando il piegamento del gomito che ha un doppio snodo:
E il movimento raggiunge un ottimo angolo:
Dettaglio del busto. Il busto ruota leggermente e può inclinarsi avanti e indietro:
E del bacino. Il "gonnellino" è estremamente mobile e all'interno delle 2 sezioni laterali trovano alloggio i 2 pugnali da combattimento ripiegati:
Visione frontale del bacino. Sulla scatola e sulla basetta non l'hanno scritto, ma sul gonnellino anteriore sì! "Strike Gundam" seguito da altre informazioni come il nome di Kira Yamato, il pilota, l'altezza e il peso del mecha:
Articolazione inferiore. Le ginocchia hanno anch'esse doppio snodo, la parte frontale si disarticola e le sezioni della coscia scorrono l'una sull'altra seguendo il movimento:
Anche il piede e la caviglia offrono una discreta posabilità. Le sezioni laterali della gamba scorrono consentendo alla caviglia di inclinarsi, pur se non eccessivamente:
La schiena. Si nota come gli spallini offrano davvero una grande libertà di movimento, le spalle si inclinano in avanti e indietro, in su e in giù permettendo un'ottima posabilità delle braccia:
Sulla schiena sono presenti 2 sportelli removibili. Uno fra le scapole, che cela i contatti per collegare l'alimentazione dei led, e uno sul bacino, che una volta rimosso permette il fissaggio del braccio della basetta:
Il foro presente su quest'ultimo sportello permette, inoltre, tramite un perno estraibile dal fucile, il fissaggio dello stesso dietro il Gundam. Va detto che non è proprio un agganciamento fortissimo, ma regge:
Prima di passare all'Aile Pack, spariamoci un po' di pose a terra:
Con Beam Rifle e scudo. Lo scudo, tramite i suoi snodi, può essere aggianciato sia posteriormente che lateralmente al braccio:
Gli Armor Schneider Combat Knives:
Beam saber. Volendo anche le spade complete possono essere smontate e diventare elsa + lama laser, ma avendo anche 2 else senza lama, perché porsi il problema?
E infine la Grand Slam, arma non presente nell'anime, ma introdotta direttamente nel Perfect Grade Bandai in sostituzione dello Sword Pack.
La lama in questo caso è un pezzo di metallo, bella pesante, non sfigura come tagliacarte o coltello da cucina... insomma un'arma impropria se fosse affilata:
E usiamoli sti effects... sennò che li ho cUmprati a fare?
È giunta l'ora di connettere l'Aile Striker Pack.
Il pack ha a sua volta dei contatti e si interpone elettricamente fra la basetta e il Gundam, quindi va rimosso lo sportellino sulla schiena dello Strike, collegato il contatto elettrico e poi agganciato in sede il pack.
Le ali possono essere piegate verso l'alto, praticamente verticalmente e abbassate quasi dritte tramite l'estrazione di una parte scorrevole di mezzo cm alla base dell'ala. Hanno anche i flap orientabili.
I reattori sono completamente snodati.
Prima di spiccare il volo, però, è necessario approfondire la conoscenza con lo stand:
Come si diceva, è composto da 2 parti. La base piana d'appoggio, con targhetta in metallo, entrambe col nome farlocco di Mecha Warrior. Servirebbe quasi un set di adesivi correttivi...
L'altra parte è il braccio di posa/vano pile. Quest'ultimo accessibile aprendo uno sportellino con vite tramite l'apposito cacciavite a stella omaggio:
Il tutto carbura con 2 ministilo da 1,5 V. Personalmente ho avuto un problemino dovuto al fatto che la saldatura sul contatto aveva una goccia un po' grossa di stagno sulla quale poi la pila andava a battere restando fuori di poco dal profilo del vano, impedendone la corretta chiusura (restava un po' "gonfio"). Schiacciando delicatamente la saldatura con una pinza ho risolto.
Il braccio è ricco di blocchi di fissaggio e di parti scorrevoli/ruotabili, il che lo rende stabilissimo una volta scelta e fissata una posizione. L'interruttore per i led sta nella parte dorsale in alto. Montato viene così, magari avere il cavetto visibile può non essere il massimo, ma permette la connessione elettrica senza troppi rischi per mancanza di corda:
Il connettore, a questo punto, può essere fissato direttamente alla schiena dello Strike:
Il risultato, una volta acceso, è il seguente:
Alternativamente, e più sensatamente dato che si utilizza la base, si connette all'Aile Pack, che a sua volta poi alimenta anche lo Strike.
E ora ci spariamo un po' di pose volanti. Se in alcune la luce pare fioca è perché inizialmente avevo usato... delle pile mezze scariche. Poi le ho sostituite e il buio è stato squarciato.
Anche l'Aile Pack ha la sua dose di Led nei reattori:
Le 2 else senza lama laser, trovano alloggio sull'Aile Pack, pronte all'estrazione e all'uso:
Visione laterale, giusto per aver cognizione degli ingombri di base + modello:
E dopo questa lunghissima carrellata, veniamo alle conclusioni.
C'è poco da dire. Alla Mo Show si sono ""inventati"" qualcosa di meraviglioso. Indubbiamente la questione diritti è argomento spinoso, ma va riconosciuto a lor signori che ci hanno messo del loro, non limitandosi a un mero clone.
Qualche discrepanza estetica dall'originale sussiste, ad esempio lo sportello che nasconde i contatti sulla schiena non esiste nell'anime o nel Perfect Grade, gli spallini hanno le estremità leggermente differenti e tanti piccoli dettaglini che rientrano nelle reinterpretazioni (che pure un Ver. Ka potrebbe avere).
Il modello in sé rasenta la perfezione sotto tutti gli aspetti a partire dallo sculpt proseguendo con verniciatura, scritte, solidità, posabilità, dettagli, parti mobili, peso, dimensioni e quant'altro.
Un piccolo gioiello.
Vogliamo trovargli dei difetti?
Mmmh.
Microscopiche sbavature in alcuni punti del colore.
Il palmo della mano destra mi è rimasto attaccato all'arma per via del perno di aggancio, ma si rimette in un attimo e basta un goccio di colla per sistemare.
Il suddetto problema che ho avuto col vano pile che non si chiudeva bene.
Il nome farlocco.
È fuori scala rispetto a tutti gli altri modelli di Gundam e potrebbe stonare in una collezione di Metal Build.
Sarebbe stato carino fare la cabina apribile con una miniatura di Kira.
Si sono limitati all'Aile Pack, potevano fare lo sforzo di includere anche lo sword pack e quello con cannone per avere la versione completa e definitiva. Mettiamoci pure lo Sky Grasper, toh!
Gli snodi ad attrito possono tendere a smollarsi col tempo (esattamente come con le Valk).
Se sfreghi le parti fra loro potrebbe trasferirsi colore.
Separare il braccio dalla basetta è complicato e duro.
Manca la "X" nel nome sulla targa in metallo.
...
Insomma bisogna proprio andare a inventarseli i difetti e molti dei suddetti sono la norma su ogni altro modello esistente.
È un modello meraviglioso e realizzato da Dio, gli unici veri motivi per non averlo in collezione possono essere un odio viscerale per lo Strike o una questione effettiva di accostamento di scale diverse.
Altrimenti cumpratelo! Si trova ancora a prezzi umani e vi ripagherà 100 volte tanto.
(Originariamente pubblicata il 17/01/2017)
...complimenti per la recensione. Io l'ho recuperato in questi giorni con un pauroso ritardo (ho preso però sempre della stessa casa e della stessa scala anche il Buster Gundam ed il Rosefinch) e per fortuna ad un prezzo onestissimo, quello di quando è uscito. Hai ragione è un piccolo capolavoro che dovrebbe farci riflettere quando sborsiamo 250 euro o più per i Metal Build originali....mah !!!....
RispondiEliminaGrazie!
EliminaRitardo o no, ne vale la pena. Molto belli anche gli altri della stessa casa, che poi ha cambiato nome in Poison Toys (di cui ho comprato le option parts per lo strike... che ancora non ho recensito) e ha fatto, tra le altre cose, un Kampfer strepitoso e poi, forse, in Vientiane col Gerbera... è difficile star dietro ai cambi di nome delle aziende cinesi XD. I prezzi di questi non sono proprio amichevoli come per lo Strike, ma almeno la scala 1/72 permane.