domenica 14 luglio 2019

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Quasi a ruota libera, nonostante il gap temporale di 3 mesi dovuto a ritardi, consegne e mie sempre meno frequenti recensioni (il tempo è quel che è... sono indietro come le palle dei cani), eccoci a guardare da vicino il secondo "colosso" made in Sen-ti-nel in questa nuova scala della linea Riobot, che aumenta di costo proporzionalmente al cubo dell'altezza.

Senza indugio su segug... no!

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Provenienza: Change!! Getter Robot~The Last Day
Scala: No
Produttore: Sentinel
Linea: Riobot
Materiale: PVC, ABS, Diecast
Altezza: 230 mm
Versione: Regular

(Click sulle foto per ingrandire)

Come alcuni ben sanno, galeotto fu il preorder alla scorsa Lucca che mi/ci ha permesso di averlo a un prezzo di molto inferiore, pur se spropositato, rispetto a quello che da qui a poco andrà a costare o già costava nei negozi. Se infatti sul Kaiser mi ero ormai portato dal lato del cumpra senza dubbi, i dubbi c'erano sullo Shin.

Ho uno strano rapporto personale con la Getter Saga. È la mia preferita robotica "classica", ma di mecha da essa derivati me ne piacciono 4 in croce (e vengono tutti da Last Day...). E lo Shin Getter non è mai stato fra questi, per le sue scimmiesche proporzioni nella configurazione 1, per i suoi barocchismi nella configurazione 2 e... no, in effetti il cimicione giallo era l'unico che mi stava simpatico.

Ma tanto la maledizione dei Getter è che ti fanno l'uno con la scusa che tanto sono tutti lì e puoi fingere di essere tu a scegliere di non trasformarlo, e poi per il 2 e il 3 si vedrà nel duemilaecredici.

Quindi boh. Le rappresentazioni fedeli del soggetto, in quanto fedeli per l'appunto, non mi sono mai interessate, Aoshima o SRC che fossero. Ho giusto il Revoltech, figuriamoci (e pure lì l'unico trio allerta e pieno di brio è quello del Re-model, che a me MI piace. Oh, allora sono 7 i getter che mi piacciono... forse qualcuno in più...).

Poi te ne esce la Sentinel che mi reinterpreta, ma non troppo, lo Shin 1, niente più gorilla nella nebbia, figate estetiche come se piovesse, "solite" articolazioni della Celestia, visto il proto dal vivo una meraviglia, la tipa allo stand Sentinel convincente, quelli dello Starshop a fare da spingitori di cumpratori di shingetter e alla fine cedetti. Ed eccoci qua per l'appunto a inquadrare alti e bassi di questo modello. Che ne ha, degli uni e degli altri.


Partiamo come di consueto dalla confezione:
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


La confezione è come quella del Mazinkaiser edizione regolare (io ho l'activated, quindi è diversa), ovvero da una parte un bel primo piano del robot, e dall'altra il modello visibile attraverso una serie di finestre che danno uno scorcio anche sui vari accessori che si porta seco.


Come detto e ridetto, fa un po' strano che una ditta del genere, nel settore da anni, con comprovata qualità ingegneristica e con all'attivo uno svarione di modelli veramente sopra la media (sul fronte soluzioni/posabilità/estetica almeno), si vada a perdere in dettagli triviali che fanno un po' storcere il naso e alzare il sopracciglio.

Continua quindi l'annosa sindrome delle scatole "vuote". Un cartone di buon livello che contiene però dei blister che non offrono resistenza dall'interno rendendo quindi la superficie della scatola suscettibile a piegature e urti dall'esterno. Che finché son revoltech ok, ma qui... insomma.

Anche Bandai ha più volte usato dei blister di plastica anziché il polistirolo, ma in genere un rinforzo nella parte appunto concava si cerca di metterlo proprio per evitare questo, siano scatole in cartone o pezzi di confezionamento in polistirolo, serve qualcosa che dia sostanza.

Ma vabbé, non compriamo scatole.

All'interno le cose non sono cambiate rispetto alla norma.

Abbiamo 2 blisteroni di plastica sovrammessi:

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Il primo, superiore, è quello che contiene il modello. Oltre allo Shin Getter 1, sono presenti 6 mani in pose alternative (aperte molto, aperte meno e chiuse per impugnare armi) e le 3 "teste" delle armi, la trivella, la falce e l'ascia bipenne.

Evidentemente, essendo arrivati ad alcuni colleghi caviglie rotte, il blister non offre un contenimento troppo avvolgente. C'è da dire però che ho avuto un po' di difficoltà a farlo uscire dalla scatola, mi chiedo con una sagomatura più contenitiva che problemi avrei avuto a farlo uscire dal suo giaciglio...

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Il secondo blister, incastonato dietro al primo, contiene sostanzialmente il resto.
Resto che nominalmente si traduce in:
2 ali;
centralmente abbiamo la placca dorsare CON e SENZA snodi per le ali e la placca addominale con il generatore di Getter Beam;
a sinistra si hanno 2 sostegni di varia misura (piedi a terra e in volo) per l'aggancio del modello alla basetta;
a destra un tratto avvitato che fa parte della parte terminale dell'arma;
in basso l'asta in metallo dell'arma che, unita alla parte terminale, arriva a 30 cm di dimensione artistica.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Dulcis in fundo, fissata con lo scotch alla parete dorsale della scatola, abbiamo una busta contenente la basetta e il suo braccio e il libretto di istruzioni.
Busta che immancabilmente nella spedizione si stacca dalla scatola e ciottola nel retro della stessa contribuendo all'ingrigimento dei capelli degli acquirenti laddove tricoticamente dotati.

Ma siccome viaggia fra il blister delle ali e la scatola, di danni non ne fa nemmeno per sbaglio.

Quindi sostanzialmente, Sen-ti-nel (che palle, ricomincio a chiamarla Sentinel tuttoattaccato) continua a trattare questi nuovi Riobot come i vecchi più piccoli, nonostante il divario di prezzo esigerebbe una cura particolare adatta al modello e alla sua stazza per quel che riguarda la solidità del confezionamento.


La basetta è quella solita Riobot con l'aggiunta della cornice componibile per aumentarne la superficie e dotata del braccione più forte, ma nulla nello specifico (se non gli agganci appositi) per il modello in questione, quindi pure a questo giro, nel caso uno per qualche strano motivo volesse pose di volo orizzontali, col cazzone che le fai.

Il libretto di istruzioni è particolarmente ricco di dettagli sulle articolazioni e utilissimi SI FA - NON SI FA sul come maneggiare ogni singolo pezzo/arto, rischi e contro rischi. Il che non guasta affatto.


Ma basta parlare di scatole, parliamo del modello. Prendiamo le nostre Getter Machine immaginarie e immaginiamo di combinarle nello Shiiiiin Getteeeeeeeeeeeeeeer UAN!

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


È incazzzzzato come uno in fila alle poste con un bollettino da pagare il giorno della riscossione delle pensioni.

23 cm agli spallini (altro che tacchi) di possanza e badasseria. Ha presenza il ragazzo, incute il suo timore e ti insegna che al cavaliere rosso non gli devi da rompe 'r cazzo!

Bella la scelta cromatica con diversi toni di rosso, vari dettagli dipinti, soprattutto le parti metalliche (ventre, cosce e piedi), MA!, perché c'è un ma, la scelta di lasciare molte parti colorate in pasta e non dipinte non fa raggiungere a questo modello l'apice visivo che gli spetterebbe altrimenti.

Il rosso in pasta, soprattutto, è un colore maledetto. In televisione sgrana, le macchine fotografiche non lo riproducono al 100%, gli allarmi sono rossi, i tori si incazzano.
Il rosso va trattato coi guanti.


In alcune parti come la testa, alcuni pezzi del torace e delle gambe la cosa è più evidente di quanto uno vorrebbe, soprattutto vista la qualità dello sculpt ineccepibile e il costo alla cassa.

Il bianco invece rende molto bene a mio avviso.

Và comunque detto che è e rimane una signora plastica rispetto per esempio al pur sempre bellissimo Diabattler Takara dove in alcuni punti si vedono i "gorghi" della mescola.
Questa è solida, lucida e omogenea nel colore.

E soprattutto in alcune parti è lucida, in altre opaca e satinata, ha toni diversi, insomma il suo ce lo mette per compensare la mancanza di vernice.

Però, peccato. Si nota molto meno sul Mazinkaiser, cioè, non si nota per niente. Almeno sul cromato.



Torniamo alla schiena del robot.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Qui ho tolto la "gobba" standard. Si noti in mezzo alla schiena quella placca grigia, alzandola si scopre uno spazio in cui incastrare i supporti per il braccio della basetta.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ed ecco la "gobba" con gli snodi per le ali. Sono anch'essi a frizione, come tutti gli altri snodi del modello, ma solidi e non fanno capricci, come tutti gli altri snodi del modello fatta eccezione, forse, per le caviglie che devono sostenere il comunque non lieve peso del modello.
Però in piedi con le sue gambe c'è sempre stato, solo magari, a differenza di altri modelli, non mi fiderei a fargli fare la posa del calcio alto senza un supporto, ecco.


Passiamo quindi alle Getter Wiiiiiiiing!
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

In massima apertura

e

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

abbassate al massimo.
Ovviamente possono assumere tutte le pose intermedie e ruotare sul perno dell'aggancio.


A ritroso:

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

e frontalmente:
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


E infine in dettaglio, perché certi particolari sono difficili da rendere in foto con questa luce:
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


Dettagli e articolazioni:
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Un bel primo piano incazzato. Dettagli curatissimi, nessuna sbavatura se non proprio microscopica. Notevoli le antenne.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Spalla e braccio. Gli Arm Cutter sono divisi in 2 blocchi. La lama più piccola da sola e poi la seconda e terza insieme, imperniate sulla lama di mezzo in modo che quella più grande abbia un minimo gioco dentro e fuori dal braccio, ma senza spiragli.
Il bicipite ruota, ma a partire dalla parte inferiore, quella vicino al gomito. Cosa da tenere a mente per posarlo.
Si nota la famosa saracinesca a scomparsa della spalla.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ed ecco la saracinesca che arretra e scompare nella spalla per lasciare spazio all'escursione laterale del braccio.


Passiamo alla doppia articolazione del gomito. Dato che l'avambraccio è innestato nel gomito, può ruotare, quindi prima di piegare assicurarsi che siano allineate le articolazioni.
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Le articolazioni sono, come detto, 2. Questo ovviamente pone in essere la possibilità di poter piegare il gomito, almeno a 90°, in 2 modi diversi, a seconda dei gusti e delle esigenze. Questo è un modo un po' estremo.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Questo è più "naturale", ma offre meno gradi di inclinazione. Ovviamente un uso parziale di entrambe le articolazioni è la cosa migliore.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Infine piegamento totale a "180°". Non vado pazzo per le linee spezzate dei gomiti, ma pare sia la norma quando si piega un braccio di un modello fino a questo punto.


Ultimo dettaglio. A differenza del Mazinkaiser che aveva anche un'articolazione a sfera per la rotazione dei polsi, lo Shin Getter non ha articolazioni in quel punto, quindi può solo ruotare le mani di 360°, ma non inclinarle. Peccato, perché con le armi ad asta impugnate a 2 mani sarebbero state particolarmente utili, ma forse proprio per il peso di queste non sono state inserite, non lo so. Mi sembra una mancanza dopo che mi hanno abituato bene col Kaiser.



Occupiamoci ora delle scapole.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


Le spalle sono montate su un'impalcatura rotante che permette all'intero spallino di stringersi sul petto o estendersi all'indietro.
In questa foto e nelle successive si può inoltre notare anche l'elaborato doppio snodo del collo. Oltre a muoversi per i fatti suoi, ha un ulteriore snodo che si collega alla nuca, che prosegue in una struttura interna alla testa a cui sono incernierate la faccia e le "orecchie" del Getter che quindi possono ruotare per guardare verso l'alto andando a scorrere sulla nuca e senza lasciare un vuoto sotto al mento.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Le spalle nella loro massima escursione anteriore. Si vede anche là in mezzo lo sportellino della schiena aperto per l'aggancio con il braccio della basetta.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

E tutte tirate indietro.


RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Per quel che riguarda addome e torace, alla parte addominale è delegato il movimento di inclinazione a destra e a sinistra, mentre al torace l'inclinazione in avanti e indietro e la rotazione a destra e a sinistra.

A tal proposito ho avuto un incidente.
Ruotando a destra e a sinistra il torace, la sfera del giunto è uscita dalla sua sede e mi sono ritrovato il robot diviso in 2. A pensarci potevo fare una foto per mostrare gli snodi in metallo e quelli in plastica presenti all'interno del Getter.
Riassemblarlo, o meglio trovare una soluzione valida per infilare la sfera di metallo dell'addome nella semisfera cava di plastica del torace che non voleva collaborare, mi ha portato via diverso tempo, ma alla fine ce l'ho fatta senza problemi arrotolando del cartone per tenere fermo in posizione lo snodo superiore in modo che non arretrasse alla pressione e poi srotolarlo per sfilarlo dalla fessura fra i 2 pezzi. Ripensandoci sì, qualche problema l'ho avuto.

Non so se la cosa dipende da eventuali scossoni durante la spedizione che hanno avviato l'uscita di sede del pezzo, ma non mi sono fidato molto a fargli fare troppe torsioni da allora.
In questo, un po' di senso di fragilità (o meglio non solidità) me l'ha trasmesso.


Infine le gambe:

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Belle da vedere, solide e ricche di dettagli.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

L'articolazione del ginocchio, con le sue saracinesche ai polpacchi, è la stessa del Mazinkaiser. Il copriginocchio è ammortizzato a molla.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Comincia a piegarsi e cominciano a sovrapporsi i pannelli per far spazio alla coscia.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Finché il collasso è totale e la gamba perfettamente piegata a 180°.

Lo snodo sferico alle anche permette una grande libertà di rotazione, la coscia può ruotare, spezzando però inevitabilmente la linea verde della gamba.
Il piede ha uno snodo per la parte anteriore in modo da piegare il piede in 2.

Infine le caviglie permettono anch'esse una gran libertà, ma non mi hanno restituito un'impressione di grandissima solidità. Ho paura che anche loro, stressandole troppo, possano uscire dalla loro sede. Mi era successo col Mazinkaiser e ricongiungere gli snodi è sempre stressante.

Il modello però sta in piedi divinamente, solo sotto inclinazione cede al proprio peso e le caviglie non lo reggono, ma non è certo una posa naturale.


Nella summa, gran posabilità ovviamente:

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

La badasseria.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ecco, questa posa mi ha convinto poco. Il braccio tiene perfettamente su il modello, con l'aggiunta che si incastra, alle volte con difficoltà, nella schiena.
Il problema è appunto che si incastra nella schiena. In sostanza il torace, col suo perno bastardo, si ritrova a reggere tutto il peso della parte inferiore del modello, che è anche quella dove sta il metallo. Insomma non mi ci fido, avrei preferito l'aggancio in un punto più basso come il bacino, come nel Getter 1.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ed ecco in uso la placca addominale alternativa per il Getter Beam primario. Si toglie quella liscia e si inserisce questa che è messa semplicemente infilando una linguetta orizzontale in una fessura apposita.
Il problema è che una volta tolta e rimessa un paio di volte non sta proprio solidamente al suo posto, ma tende a cascare se sollecitata troppo. Come i tappi sul bacino del Getter 1/Black Getter. Un punto in meno per Serpeverde.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Posa in ginocchio. La mutanda si separa nei pezzi laterali per coadiuvare l'alzata di gamba.


Infine le armi:

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

I "tappini" a lato della testa possono essere rimossi per simulare l'espulsione delle Getter-armi. Le istruzioni non lo dicono esplicitamente, ma dato che l'attacco è lo stesso immagino avrei potuto far uscire anche la parte terminale dell'asta, quella che sembra una punta di trapano.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ecco... la lancia a trivella. Credo sia un'arma inventata per questo modello perché non l'ho mai vista prima utilizzata dallo Shin Getter. Una notevole arma da punta, comunque. Volendo è possibile tenere questa trivella come parte terminale delle armi successive, anche se, pure in questo caso, non viene suggerito nelle istruzioni.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


L'imponente Getter Tomahawk ridisegnato per l'occasione da Sentinel. Probabilmente è più reinterpretato lui di tutto lo Shin Getter. Più di 30 cm, come si diceva, dal design moderno e contenente una gimmick.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Separando le lame ed estraendone i manici, si ottengono infatti questi 2 più piccoli e maneggevoli Getter Tomahawk.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Ideali in cucina, ci potete fare il battuto, tagliare il coniglio, il marmo, gli invasori, ecc.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Infine l'arma più rappresentativa dello Shin Getter, la Getter Schyte che, in aggiunta alle ali da demone, rendono lo Shin Getter un degno mietitore di anime.

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

La falce poi può essere piegata di 90° per renderla un'arma da punta.


Foto bonus:

Getter Beeeeeeeeeeeam!
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

GETTER BEEEEEEEEEEEEEEEEEAM!!
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]

Stoneeeeeeeeeeeeer Sunshine!
RIOBOT 17 - SHIN GETTER 1 [by SENTINEL]


Dunque, che dire di questo modello?

Al di là dei gusti personali riguardo materiali e reinterpretazioni, che lascio appunto alla propria coscienza personale sulla bilancia del cumpra, mi sento di dire che questo Shin Getter 1 Sentinel è davvero una bella aggiunta alla mia collezione.

MA... a mio dire risulta inferiore, e non di poco, al Mazinkaiser che lo precede.

Innanzitutto la prima cosa di cui si sente la mancanza è un numero maggiore di accessori. Il Kaiser era pieno di armi, ma questo dipende dal mecha ovviamente, però era anche pieno di effects vari a contorno.
Un bell'effect per i 2 getter beam costava molto metterlo (ce l'hanno i Revoltech)? Uno Stoner Sunshine? Un'asta extra per usare Tomahawk E falce insieme? Che ne so, una Getter machine per una volta, con braccetto espositivo?

C'è il minimo indispensabile.

Altre piccole e meno piccole mancanze o cazzatine, al di là di scatole e basette, ti fanno davvero dire "ma insomma, ti manca tanto così dall'essere perfetto. E facciamo sto sforzo, a questi prezzi poi".

Un certo senso di fragilità generale nel maneggiarlo non aiuta.

E due led? Và che davvero sullo Shin ci sarebbero stati come il cacio sui maccheroni. Anche se onestamente non ho idea di dove avrebbero potuto metterli o far passare i fili guardando com'è fatto detro.
Sarebbe toccato mettere un vano pile per ogni arto... gh. Però peccato.

Ultimo, ma non per importanza, il problema della resa visiva delle plastiche non dipinte che abbassano a livello visivo la percezione di qualità.
Per dire, col senno di poi, la successiva riedizione Black di questo modello è visivamente 10 volte più appagante proprio perché non ha più parti evidenti colorate in pasta.


Insomma, ottimo, ma con riserva stavolta, forse davvero proprio alla luce di uno stupefacente Mazinkaiser che ha portato su l'asta di diverse tacche.
Bello, ma non per tutti.
Qui si punta su posabilità, design e ingegneria as usual. Se cercate peso e fedeltà all'anime, i vostri portafogli sono salvi.

Che poi... ma perché i raggi getter sono viola se ogni fibra di quel mecha pulsa di verde? Mah. Si decidessero...

(Originariamente pubblicata il 14/03/2018)  

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