domenica 14 aprile 2019

ITASHA ROBO [by BANDAI]

Per la serie "Le recensioni della roba d'altri che passano prima da casa mia", oggi andiamo a scoprire...

ITASHA ROBO [by BANDAI]

Provenienza: Hikounin Sentai Akibaranger
Scala: 1:12
Produttore: Bandai
Linea: S.H.Figuarts X Chogokin
Materiale: Diecast, ABS, PVC
Altezza: 375 mm

(Click sulle foto per ingrandire)

Tanto per cominciare un po' di informazioni...

Innanzitutto, cosa vuol dire Itasha?

Itasha, in Giappone, è il termine che indica la moda di decorare la propria auto a tema con personaggi dell'animazione, in maniera più o meno sobria e più o meno fighissima. Adesivi immensi formato auto o aerografate incredibbboli.

Tipo per esempio:

...oooooooooooook 😂

E potrei continuare per ore, ma fatevi pure un giro su Google.


E fin qui ci siamo.

Chi sono gli Akibaranger, o meglio la Squadra non-ufficiale Akibaranger?

È una serie sentai, divisa in 2 stagioni (molto corte rispetto agli standard delle serie analoghe) che... segue le avventure di un gruppo non ufficiale di Sentai, non riconosciuto nella numerazione standard e che cerca di guadargnarsi la visibilità e il successo per essere riconosciuto e ricordato insieme agli Zyuuranger, ai Gekiranger, ai Go-Buster, ai Kyuranger, ai Toqger, ai Ninninger e a tutti gli altri eroi che dal 1975 hanno popolato le TV e i cuori dei bambini (e non) giapponesi (e non).

Sono 3 (invece dei canoni 5+) ranger improbabili, che hanno base in un sentai cafè ad Akihabara (Akiba, abbreviato), il quartiere dell'elettronica, degli anime, dei videogiochi e delle minchiate giapponesi in genere che amiamo tanto.

La serie è di per sé una parodia del genere dei sentai, molto metateatrale e decisamente fuori di testa, nonché un must per ogni appassionato per via delle continue citazioni, dei dietro le quinte delle produzioni di genere e degli incontri/scontri con altri gruppi sentai autorizzati.

Tanto per gradire un paio di immagini:


Una cosplayer, un otaku dei sentai e una studentessa di arti marziali... la follia, vi giuro. Eppure una delle mie serie preferite, pure triste a tratti.

E ce ne sarebbero di cose da dire e da linkare.
Che praticamente è una serie ambientata nel mondo delle seghe mentali.
Che combattono contri gli "impiegati scontenti".
Che rifanno la sigla dei Dairanger...

Che... che cazzo ci fate ancora qui!? Andate a vederla!

Sigla!!

Ok ok, torniamo a noi.

Come si capisce dalla sigla, loro purtroppo non hanno un megazord ubergigante da pilotare.

Gli tocca di accontentarsi di una Toyota Prius, ribattezzata MACHINE ITASHA, dato che è decorata con adesivi a tema della serie immaginaria Nijiyome Academy Z-Cune Aoi della quale Akiba Red è follemente fan.

La protagonista di questa serie, o meglio il modellino che si trasforma in pistola, è anche il dispositivo che permette a 'sto trio di ritardati di trasformarsi nelle loro controparti sentai, e l'abbiamo già vista in una recensione precedente (dove tra l'altro vedo che stavo a rifare gli stessi discorsi sugli Akiba, repetita juvant).

Machine Itasha, col grande potere della IMAGINATIOOOOOON (no, quelli erano i Toqger...)... della DELUSIOOOOON si trasforma in un mecha, l'Itasha Robo, ma solo quando ha voglia, eh. Che consuma pure un sacco di energia.


Passiamo quindi alla protagonista di questa recensione al grido di "IL DOLORE È FORZA!" e cominciamo dalla confezione:

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]


La confezione è molto colorata e in linea con la grafica delle altre scatole del merchandise della serie.

Tanto per cominciare è mastodontica, circa 40 cm di lunghezza, perché, se non l'avete letto lassù in cima, sto modello è una bestia di 37,5 cm in modalità robot e più o meno siamo lì anche in modalità macchina.

Il modello è stato pensato per essere in scala (UNO A DODICI) coi modelli S.H. Figuarts degli Akibaranger, che possono effettivamente salirvi a bordo e pilotarlo, come si vede in quest'ultima foto, ma, come altri modelli di mamma Bandai, non è solo una S.H. Figuarts, è anche un Chogokin della linea senza il "Soul Of" o il "Super Robot" davanti (come il VB-06 Koenig Monster di Macross era un incrocio Robot Spirits X Chogokin).

Perché sì, è pure parecchio metallosa. La scatola pesa sui 2 kili e mezzo, tolta un po' di tara ci resta una macchina di quasi 2 Kg di zama e plastica. Lunga quasi 40 cm. Fatevi 2 conti sulle spese di spedizione...


All'interno della confezione troviamo, sapientemente incastrati modello tetris e separati da fogli di cartone:

La basetta, indispensabile per questo modello e griffata col logo degli Akibaranger. Una volta tanto, per fortuna, è trasparente e non il solito blocco di plastica nero:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Un blister con gli accessori e gli altri pezzi della basetta di sostegno:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

Fra gli accessori, su cui torno fra poco, si nota una seconda antenna della macchina. Quella montata di default è di gomma morbida e si piega a contatto, quella extra è rigida, ma date le manovre che servono a trasformare il tutto, meglio lasciare quella morbida.


Il libretto di istruzioni, fondamentale. No, davvero:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


E ovviamente lei, coperta da un foglio di plastica protettivo e chiusa in un blister a pezzo unico che si richiude su se stesso a C:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Soffermiamoci un attimo sugli accessori:

Abbiamo il CD della sigla dell'anime Nijiyome Academy Z-Cune Aoi, in scala pure lui e impugnabile da Akiba Red (sarà un cm quadrato) che permette (nella serie ovviamente), una volta messo nello stereo e sparato a tutto volume, la trasformazione da Machine Itasha ad Itasha Robo. La confezione si apre (dividendosi in 2) per rivelare al suo interno pure un CD di plastica:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Infine abbiamo le armi. Nel mondo reale, Itasha Robo grazie alla forza dell'illusione è in grado di trasformare parti di Akihabara stessa in armi, nella fattispecie 2 cartelloni.
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Uno che pubblicizza 2 bar (lo Tsun Tsun Bar e il Cafe Dere Dere, da "Tsundere" e se non sapete cosa vuol dire, googlate un po'), e uno è un cartellone di un altro locale di Akiba, I suppose (Denma qualcosa Akiba).

Il primo si smonta nelle spade gemelle Tsundere Swords e il secondo diventa il Signage Rifle, col quale Itasha Robo può eseguire il Kanban Bang attack.
ITASHA ROBO [by BANDAI]


E ora concentriamoci sul pezzo forte. Una volta liberata dai suoi vincoli, la Machine Itasha si rivela in tutto il suo splendore, coi suoi colori vibranti e il suo notevole peso:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

Dannata cipolla censuratrice...
ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]


Il lato inferiore dell'auto fa poco per tradire la natura transformer del veicolo.

La macchina è praticamente perfetta, gli adesivi sono piazzati sapientemente, pur se con 2 o 3 punti microscopici sbrecciati.
Le ruote girano, le portiere si aprono e... beh è una macchina, non fa le capriole.

Ora, siamo tutti d'accordo. È una cosa super tamarra e ultra pacchiana, ma è bella da fare il giro, se solo si accetta la sua natura di macchina Itasha con le illustrazioni manga.

Cioè, o piace o non piace, quello è personale. Onestamente a me piace e poi, giustamente, le sono legato affettivamente per l'amore che provo verso gli Akibaranger, quindi indubbiamente sono di parte nel giudicarla esteticamente. Anche se non è mia.

Ma oggettivamente come realizzazione, peso e finiture è davvero un prodotto ottimo al netto delle ovvie linee di separazione necessarie alla trasformazione.


Mi scuso in anticipo per gli eventuali riflessi del mondo intero sui vetri della macchina, ma anche volendo usare una lightbox, è talmente grossa che la cosa diventava complicata...


All'interno della macchina, inoltre, se si guarda con attenzione, è possibile scorgere l'imballo della testa dell'Itasha Robo. È confezionata a parte, rinvoltata in diversi giri di plastica e posizionata nel sedile posteriore. La cosa buffa è che una volta montata è quello il suo posto, cioè non è necessario staccarla e attaccarla ogni volta... quindi boh. Un'ulteriore protezione per un pezzo un po' delicato suppongo.



Non possedendo le Figuarts degli Akiba, per darvi un'idea della scala, ricorrerò alle mie robotiche vallette.

Drossel (Figma) non vede l'ora di farsi un giro:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

I personaggi in scala 1:12 entrano perfettamente nell'abitacolo senza troppe difficoltà. Certo, alcune teste più ingombranti necessitano una potatura...
ITASHA ROBO [by BANDAI]


E ora si parte con la trasformazione.

La RVF-171EX Nightmare ha popolato i vostri incubi per notti e notti? Itasha robo sarà il vostro nuovo Freddy Krueger!

Le istruzioni sono chiare e sufficientemente dettagliate e la trasformazione è studiata bene e ingegnerizzata meglio, MA è la maneggevolezza del tutto che vi farà sudare settordici camicie. Ci ho messo non meno di mezz'ora - 40 minuti per arrivare a fine.

C'è che il modello pesa 2 Kili ed è lungo quasi 40 cm in pezzo unico. Tenerlo in mano è un casino e non sai mai come e dove appoggiarlo e quanta forza applicare.

Ma la preoccupazione più grande deriva dagli adesivi. La paura di ruotare un pannello e sverniciare una fiancata è enorme e il rischio notevole se non si maneggia il tutto con estrema cura e attenzione.

La prima volta, poi, c'è da aggiungere che è dura come l'acciaio e ruotare anche un semplice pezzo come il bacino diventa una prova di forza.

Come detto prima, però, è studiata molto bene e seppur complessa, la trasformazione non lascia nulla al caso e nessun pezzo ciondolante.
Ogni cosa che si muove ha dei perni in cui incastrarsi solidamente, ogni parte che scorre ha dei peg da ruotare per fissarla in posizione e se vi sembra di stare sforzando troppo un pezzo o esercitare una leva estrema è perché non avete estratto con sufficiente forza la parte in questione. Quando tutto è nella posizione giusta, la trasformazione va liscia come l'olio, il dramma è capire QUANDO la parte che stai maneggiando è arrivata a fine corsa e quando invece le manca ancora mezzo cm di sforzo.

Fondamentale in questa fase è la costruzione della basetta.

Purtroppo il peso del modello è tale che anche avere mezze gambe di zama non consente al robot di reggersi con le sue sole forze, ma serve necessariamente il supporto della basetta che si aggancia al bacino e tiene il tutto in posizione, altrimenti si accartoccerebbe su se stesso.
Secondariamente c'è che finché sei un effetto speciale in un telefilm, corri e saltelli. Quando esisti in PVC e zama ti rendi conto che sei un tantino top heavy e sbilanciato per non frullare in terra. Con quelle gambette secche, poi.

La trasformazione quindi si divide sostanzialmente in 2 parti. Prima di tutto si trasformano le gambe e si posiziona il parziale sulla basetta:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Arrivati a questo punto le cose si semplificano un po' perché non dobbiamo più fare i giocolieri e tenere in mano la belva, ma operiamo sulla parte superiore col robot già in piedi, in Gerwalk.

Si noti la testa tolta dal suo imballo. Come già detto, una volta agganciata nella sua posizione definitiva resta al suo posto per sempre, solo che essendo sostanzialmente un arco cavo di plastica risulta un po' delicata.

Altra cosa, i piedi sono divisi in parte anteriore e tallone. Il tallone è orientato fisso a 45° per permettere la posa a gambe allargate. La parte anteriore dei piedi va allineata di conseguenza dato che questa è l'unica posa consentita alle gambe, a meno di variarne l'altezza come vedremo poi.

Comunque si continua con la trasformazione:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

Le braccia sono appunto durissime da estrarre, come le portiere prima di farle ruotare. Il retro è geniale perché ruota e scorre verticalmente e poi si fissa tramite 2 leve che rientrando ne impediscono la ricaduta.

Un altro po' di lavoro e di sudore dopo... et voilà:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]


E giusto per i dettagli che non si vedono, la parte posteriore del cofano ruota per rivelare i retrorazzi:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


Dal ginocchio in giù e tutto metallo. Le spalle sono in metallo e gli avambracci pure. Altri vari pezzi e giunture e snodi sono in metallo, il resto è plastica altrimenti sarebbe pesata 12 Kg.

A livello di articolazioni ne avrebbe anche di valide e resistenti, ma sostanzialmente le gambe per quanto articolate alle anche, alle ginocchia e alle caviglie non possono muoversi per via della posa stazionaria che non consente variazioni.
Cioè, volendo le muovi anche, in avanti, indietro, solo che il bacino lì rimane, fisso nello spazio.

Il bacino ruota. La testa ruota e si inclina verso l'alto.

La maggior mobilità senza dubbio l'hanno le braccia, a partire dalla spalla fino alle dita.
La spalla, potendo ruotare con sonori click di 360° permette quasiasi posizione.
Il gomito ha un doppio snodo che si traduce in un piegamento di 180° e  il polso ruota.
Il pollice è fissato alla mano e non è mobile, ma le altre 4 dita sono articolate singolarmente, pur se in pezzo unico. Niente falangi.
Le braccia sono davvero fortissime e solidissime. L'unico loro impedimento è costituito dal "petto" del robot che, essendo così prominente, ne impedisce la posabilità verso l'interno.

Non è un robot terribilmente avvantaggiato sul fronte della posabilità. Le sue pose fighe da battaglia le ottiene, ma certo non è stato costruito con l'intenzione di fargli fare le capriole o metterlo in ginocchio.


Tutti a bordo!!
Si è unita anche Scarlet Rain (sempre Figma) a far baldoria con Drossel, giustamente in mancanza della sua Immovable Fortress si accontenta di quel che passa il convento. E le piace fare la Red Ranger.

ITASHA ROBO [by BANDAI]

Il posto dietro la testa è quello del "pilota" che è anche il preposto all'armamento. Itasha Robo ha montate sulla schiena 2 mitragliatrici, le Ita Machine Guns e la testa può convertirsi nel cannone Ita Launchers, con tanto di mirino e impugnatura. KABAAAAN!

ITASHA ROBO [by BANDAI]

Dettaglio dell'articolazione del braccio:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

E del petto. Al posto di guida, Scarlet Rain vi saluta tutti:
ITASHA ROBO [by BANDAI]


E ora passiamo all'armamentario. Le armi si incastrano solidamente nella mani fra il pollice fisso e una scanalatura sul palmo che le tiene in posizione.

Le Tsundere Swords:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]


Il Signage Rifle:
ITASHA ROBO [by BANDAI]

ITASHA ROBO [by BANDAI]


Infine, come accennavo su, è possibile accorciare la colonna di sostegno della basetta togliendone un pezzo, per far sì che Itasha Robo pieghi le ginocchia e ottenga una posa più "accucciata".
Ma fatelo in 2. Perché servono 2 mani per smontare la basetta e almeno un'altra mano per tenere il robot sospeso dato che non si può appoggiare da nessuna parte, ché in piedi non ci sta e collassa, di lato si graffia la fiancata, a pancia in giù si rovinano le gambe e il petto, di schiena ci sta l'antenna e tutto l'adesivo sul tettuccio... HELP!


Oppure può venir comodo imparare la telecinesi. Ecco, in quel caso non avrete bisogno di nessun'altro.

Insomma è una cosa che è bene decidere prima di trasformarlo se lo volete a gambe distese o piegate.

ITASHA ROBO [by BANDAI]


In definitiva è un modello davvero fantastico.

Sgraziato e goffo se vogliamo, ma fedele al design originale e perfetta riproduzione dell'Itasha Robo trasformabile, che conserva comunque un fascino tutto suo. Insomma, è simpatico.
Corredato dal trio degli Akibaranger sicuramente ne viene valorizzato ulteriormente.

La sua enorme pecca è il compromesso fra le dimensioni ottenute e la posabilità sacrificata.

Poi ovvio, se vi fanno orrore le Itasha Car, gli Akibaranger, il design del robot, ecc, ecc allora c'è poco da fare.

Certo, fra la zama dell'Itasha Robo e la zama del Diapolon ET, non avrei da pensare un secondo sul dove indirizzare i miei soldi e in effetti, in fin dei conti, non costa poi nemmeno chissà che cifra, anzi.

IL DOLORE È FORZAA!!

(Originariamente pubblicata il 14/04/2017)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti di spam o ritenuti inappropriati verranno eliminati.