giovedì 11 febbraio 2021

IMPACT MODEL SERIES - LAGANN [by KONAMI]

Beh, l'avevo detto che saremmo rimasti in casa Tengen Toppa Gurren Lagann...


Provenienza: Tengen Toppa Gurren Lagann
Scala: No (1/12 circa)
Produttore: Konami 
Linea: Impact Model Series
Materiale: ABS, PVC 
Altezza: 120 mm (Lagann), 80mm (Simon)


(Click sulle foto per ingrandire)

Konami è sicuramente stata la più prolifica nel creare merchandise per la serie Tengen Toppa Gurren Lagann (nemmeno ci avesse investito dei soldi per realizzarla...) e fra le varie linee di memorabilia al suo attivo si può annoverare anche la Impact Model Series, altisonante nome che al suo interno racchiude ben... due modelli, realizzati senza grosse pretese. Questo e un Gurren Lagann abbastanza piccolino, in doppia versione con o senza ali. Per quello GROSSO dovremo aspettare l'anno successivo, con la linea GREAT Impact Model Series... che conta solo lui come unico esponente. Comincio a intravedere un trend... 

Questo modello è l'ennesimo al quale ho dato la caccia per una vita (come al solito allo scopo di trovarlo a un prezzo decente), grande esempio di come alcune uscite si rivalutino nel tempo. Al suo debutto sul mercato, infatti, nel lontano 2007, aveva un costo molto molto contenuto, ma poi, anche a causa del fatto che già questo anime è poco rappresentato, roboticamente parlando, e che del Lagann non si trova praticamente altro (che non sia statua, e pure lì...), il suo costo ha cominciato a gonfiarsi e gonfiarsi arrivando tranquillamente a triplicarsi. Ma alla fine l'attesa mi ha premiato, l'ho spuntata ed eccoci qua.

Andiamocelo perciò a gustare, come al solito partendo dal package. La scatola è sostanzialmente un cubo. Ha una finestrella superiore, per mostrare gli interni del Lagann e uno sportello frontale fissato col velcro che si apre verticalmente mostrando il modello di fronte:

Sportello che internamente mostra anche alcune foto illustrative del modello. Altre foto si trovano sul retro, mentre ai lati viene solo riportato il logo della serie su fondo nero:


All'interno, uno di fronte all'altro, trovano alloggiamento 2 blister di plastica trasparente:


Il blister frontale è dedicato quasi interamente al Lagann e un paio di accessori (le mani alternative aperte e le 2 trivelle da sostituire alle mani), il blister posteriore invece contiene Simon, la basetta e il resto degli accessori (la calotta cranica, il volto alternativo e la trivella frontale). Completa ovviamente il corredo un foglio di istruzioni in bianco e nero. Il tutto fuori dalla scatola si presenta così:


Prima di passare al pezzo forte diamo un'occhiata al "contorno", partendo dalla basetta:

Questa non ha particolari velleità artistiche, si limita ad essere funzionale, ma in maniera, a suo modo, intelligente. È costituita da tre pezzi, due a formare la base fissa e uno che invece fa da connettore mobile fra la basetta e il robot:

Il "braccio" rigido è infatti dotato di due denti che possono inserirsi a varie altezze della scanalatura graduata permettendo così la scelta dell'angolo di inclinazione desiderato e una salda messa in posa.


Passiamo a Simon, che in questo modello ha pari importanza rispetto al Lagann:


Simon è realizzato in PVC e dal tallone alla testa fa 8 cm di altezza. La mia copia aveva un po' "sudato". Causa l'età e la mescola, il plasticizzante può dissociarsi e creare uno strato oleoso sul modello, capita anche alle migliori statue alle volte. Tocca quindi fare il bagnetto.

La sua realizzazione tradisce un po' l'intenzione economica (al tempo) della linea, purtuttavia non è affatto malaccio. Lo sculpt è più che discreto e anche la colorazione, a parte qualche piccola sbavatura, supera abbondantemente la sufficienza, volto compreso, davvero ben reso in un'espressione seria. Ottimo anche lo stemma del Gurren Dan sulla schiena.

Per quel che riguarda la posabilità, anche qui siamo sul funzionale. La testa è montata su uno snodo a sfera ed è libera di ruotare a 360°, inclinarsi un po' avanti e un po' indietro.

Le braccia sono pienamente articolate, ma le articolazioni sono la base della base delle articolazioni, nessuno snodo a sfera, semplicemente parti che ruotano l'una sull'altra, ma appunto permettono alle spalle di ottenere tutte le posizioni possibili, ai gomiti di piegarsi a 90° e ai polsi di ruotare sul loro asse. Certo non il massimo dell'estetica:

Infine uno snodo sopra il bacino consente a Simon di piegare il corpo avanti e indietro, con ovvio stacco sulla giacca, tagliata sopra la cintura:

Purtroppo le articolazioni sono tutte qui. Dal bacino in giù, Simon è un pezzo unico condannato a vita a una posizione seduta.

È un vero peccato, perché si poteva fare di più con poco sforzo, secondo me. Articolare, anche semplicemente, pure le gambe avrebbe enormemente ampliato le possibilità di posa con un Simon in piedi accando al Lagann. Prevedere una posizione più neutra del collo, sempre e comunque troppo proteso in avanti avrebbe giovato alla stessa causa. Fare magari più teste/facce, con espressioni diverse, magari con gli occhiali sugli occhi anche, piccole cose, e invece no, questo Simon è pensato e realizzato solo ed unicamente per stare alla guida del Lagann. Così è se vi pare.

Insomma c'è odore di occasione mancata nell'aria, ma su questo tornerò anche più avanti, perché ora si passa al pezzo forte, al Lagann!



Perfettamente in grado di stare in piedi sulle sue gambette, il Lagann è interamente realizzato in plastica e colorato per lo più in pasta, a parte il volto, alcuni dettagli del posto di guida e diverse parti blu. Nonostante ciò, i colori risultano vivi e brillanti.

Lo sculpt è ottimo e abbastanza solido nella costruzione, la sensazione è quella di un giocattolone, ma un bel giocattolone soddisfacente al tatto e allo smanacciamento. Magari si potevano coprire le viti sul retro della braccia, ma non è un grosso problema. Anche le dimensioni sono abbastanza generose, dal vivo è risultato piacevolmente più grande delle aspettative coi suoi 12 cm di altezza, pilota escluso.

Visto che ci siamo diamo un'occhiata anche al suo lato superiore e inferiore:




La cabina di pilotaggio è ben realizzata, con qualche parte dipinta come dicevo, anche se la spirale sul cruscotto è colorata in maniera molto approssimativa e poteva tranquillamente essere fatta con una stampa come il logo sul vestito di Simon. Infine le due manopole possono scorrere avanti e indietro lungo un piccolo binario, per aggiustarsi rispetto alla posizione delle braccia del pilota.

Passiamo alle articolazioni, anche se, essendo il Lagann una testa con braccia e gambe, non è che ci sia molto da dire. Il grosso degli snodi, tutti rigorosamente ad attrito, è infatti concentrato principalmente negli arti superiori:

Data la conformazione degli stessi, si potrebbe quasi dire che è dotato di due gomiti. L'attaccatura braccio-testa è uno snodo a farfalla che permette al braccio di inclinarsi avanti e indietro ed è a sua volta montato su una borchia rotante libera a 360°.

Si arriva così al primo "gomito", quello che ospita lo spallino. Tramite un braccetto, quest'ultimo può sganciarsi dalla posizione laterale e sollevarsi per lasciare spazio all'arto in modo che si possa distendere verso l'esterno. La placca dello spallino, poi, è a sua volta libera di ruotare a piacimento. Sempre a quest'altezza è anche presente il classico snodo al bicipite che permette la rotazione dell'intero braccio sul proprio asse.

Scendendo ancora c'è il gomito vero e proprio, 90° a snodo singolo.

Infine il polso. Le mani (e le trivelle) hanno uno snodo a sfera che si infila nel buco preposto sull'avambraccio, possono ovviamente ruotare e, dato che sporgono di qualche mm, hanno anche un discreto gioco che gli permette di inclinarsi per qualche grado. Le mani, inoltre, sono dotate di una ulteriore incernieratura fra polso e palmo che gli consente di piegarsi avanti e indietro di 90°.

Devo dire che ho avuto un po' di paura a cambiare le mani al Lagann perché lo snodo a sfera, ovviamente di plastica, si incastra davvero bene all'interno del suo alloggiamento e il rischio di spezzarlo mi ha fatto sudare freddo. Per fortuna, come sempre in questi casi, dopo aver esposto la parte a 45 secondi di phon per ammorbidirla, le mani si sono estratte senza alcun problema. Meglio perdere qualche secondo così che rimpiangere poi di aver fatto un danno.


Passiamo alle gambe, che per design sono proprio minimal:


Lo snodo all'anca, dato che le gambe sono laterali alla testa, permette la completa rotazione della stesse e una lieve inclinazione avanti e indietro, quasi nulla verso l'esterno, sufficiente verso l'interno. Ovviamente il tutto limitato dalle forme, dalle proporzioni chibi e dai pannelloni lato coscia. Il ginocchio è un'incernieratura che permette alla gamba di piegarsi di non più di 30°. Caviglie e piedi non pervenuti. Fine delle articolazioni.

 

In termini di opzioni, il volto del Lagann può essere staccato e sostituito molto semplicemente con quello alternativo per passare da una espressione neutra a una più da fase action concitata:

Continuando a smontare e togliendo pure il naso, è possibile rimuovere la borchia frontale liberando così l'alloggiamento per la specifica trivella:


Tempo di mettere Simon alla guida del suo mecha, la seduta è perfetta e salda:



E dall'alto:


Infine, per chiudere (ah ah) il lato componentistica, come non citare la calotta cranica/cervello che permette la chiusura dell'abitacolo? Per fargli posto, Simon deve essere inclinato il più possibile in avanti, oppure tolto del tutto, come vi pare:


Ben dettagliata e con le scanalature evidenziate, niente da aggiungere al riguardo.


Modello molto semplice alla fine, senza troppi fronzoli e anche molto giocabile e divertente da mettere in posa e fotografare, come testimoniano le foto seguenti dove mi sono sbizzarrito tirando fuori anche qualche effect di Bandai:













Poi, mentre cercavo qualcosa da affiancargli che non fosse il Trider per comparare le dimensioni, mi sono ricordato di possedere la Yoko revoltech della Kayodo e mi son detto "Perché no?".


E devo dire che non ci sta affatto male, tutt'altro, anche considerando che Simon le arriva alle spalle nella serie essendo più piccolo di lei. Yoko è in scala 1/10 e direi che come proporzioni quasi ci siamo, per questo mi sono permesso di azzardare per questo modello una scala leggermente inferiore nonostante sia un no-scale.

Questo ha ovviamente aperto un mondo di possibilità, mi sono divertito davvero tanto con questo modello:



Infine a paragone col recente acquisto, a riprova del fatto che poi tanto piccolo non è:


Questo Lagann, l'ho detto e lo ripeto, è divertente, molto carino, solido, giocabile, di grande soddisfazione, lo promuovo pienamente e sono felice di esserne entrato finalmente in possesso, ma... ma... MA!

Ma l'odore delle grandi occasioni mancate è lì che ritorna ancora più forte di prima. Questo poteva essere il modello del Lagann definitivo o quasi e invece no, Konami si è fermata a un passo dalla meta.

Quanto ci voleva, anche senza tirare in ballo trasformazioni complicate anime-perfect, anche con un semplicissimo attacca-stacca degli arti, mettergli una trivellona sotto il culo e farne effettivamente la testa fuori scala del Gurren Lagann? Il Lagann Impact? Aggiungere almeno un altro volto a bocca aperta al mecha, fare un Simon più snodato e completo. Quanto ci voleva, Konami, quanto? Questa cosa mi fa rabbia, sarebbe potuto essere un capolavoro, non dico perfetto, tutto è perfettibile, ma invece no, resti con la voglia di avere di più proprio perché ti è piaciuto tanto.

E vabbeh, purtroppo non ci si può fare nulla, pretendo troppo da una linea che in partenza non prevedeva di andare oltre un certo punto, ci accontenteremo... scusate vado a giocarci un altro po'!

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